Bottanuco. All’indomani della tragedia Bottanuco è stretto nel silenzio attorno alla famiglia Corna, dopo che il padre 77enne Paolo ha ferito a morte con tre coltellate il figlio 54enne Gianbattista, al culmine dell’ennesima lite scoppiata domenica sera (3 settembre).
Tanti in paese li conoscevano, ma pochi se la sentono di parlare. “Ai fedeli ho raccomandato di non commentare, ma di limitarsi a pregare”, taglia corto il parroco don Corrado Capitanio. “Ogni parola rischia di essere superflua – gli fa eco il sindaco Rossano Pirola -. È una vicenda che tocca nel profondo l’intera comunità, anche per l’epilogo imprevisto e doloroso che lascia attoniti. Conosco bene il signor Corna, sono convinto che si è già pentito e che se potesse riavvolgere il nastro degli eventi lo farebbe subito. L’esasperazione porta anche a questo, ma non è un violento. Al contrario, è una brava persona. Anche suo figlio Paolo lo era, nonostante le sue fragilità”.
E le sue dipendenze. Quella dalla droga lo aveva consumato più volte, tant’è che in passato aveva chiesto aiuto alla Comunità Shalom di Palazzolo sull’Oglio (Brescia). Ma certi demoni sono duri a morire e spesso tornano a bussare alla porta. “Sembrava essersi ripulito, ma dopo qualche mese stava peggio di prima – confessa la zia Liliana Corna, 80 anni -. Forse per colpa di alcune amicizie era finito di nuovo in quel tunnel. So solo che Paolo (il padre di Gianbattista ndr) ha fatto davvero tanto per quel ragazzo, lo aveva aiutato a trovare un lavoro e lo aveva aiutato con la casa. Ho sei fratelli e posso dirlo: Paolo è il più buono di tutti”.
Nel frattempo, sono emersi nuovi dettagli su ciò che è avvenuto al civico 24 di via Castelrotto. Paolo Corna e il figlio hanno iniziato a litigare in cucina, all’ennesima richiesta di denaro da parte di Gianbattista, circa 20 euro. Il 54enne, operaio in una ditta di Carvico, ha spintonato il padre e la madre prima di rintanarsi in camera sua, dove ha iniziato a lanciare oggetti contro le pareti e spaccare ciò che gli capitava a tiro. A quel punto Paolo Corna ha afferrato un coltello, un trinciante con una lama di almeno 20 centimetri; ha raggiunto il figlio nella stanza e lo ha colpito all’addome.
I carabinieri erano già intervenuti per calmare gli animi nel pomeriggio, segno che la tensione aveva ormai superato i limiti di guardia. La droga aveva consumato Gianbattista ma anche chi gli stava accanto e gli voleva bene, seppur in modo diverso. L’accusa per l’anziano padre è di omicidio volontario aggravato dal grado di parentela.
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