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La dinamica

Omicidio di Bottanuco, la lite partita in cucina, poi le coltellate in camera da letto fotogallery

Giambattista Corna ha spintonato i genitori, poi si è spostato nella stanza dove dormiva e si è messo a spaccare oggetti: il padre lo ha raggiunto con un trinciante e lo ha ucciso

Bottanuco. Aveva chiesto al padre altri 20 euro. Gli animi si sono accesi, è partita l’ennesima discussione, sono volati spintoni.

Sono gli attimi che precedono la tragedia familiare avvenuta domenica 3 settembre a Bottanuco, quando Paolo Corna, 77 anni, ha ucciso il figlio Giambattista, operaio di 54 anni.

L’uomo conviveva con i genitori nell’appartamento al civico 24 di via Castelrotto, dove si è consumato l’omicidio. Paolo, la moglie Giuseppina e il loro figlio si trovavano in cucina poco prima delle 19. Hanno iniziato a litigare, Giambattista ha spinto il padre, ha spinto la madre e poi si è spostato in camera sua. Ha iniziato a lanciare oggetti contro le pareti, a spaccare ciò che gli capitava tra le mani.

A quel punto il padre ha afferrato un coltello, un trinciante con una lama di almeno 20 centimetri, ha raggiunto il figlio nella stanza e lo ha colpito all’addome. Tre volte, due ai lati, una al centro.

Il 54enne è stramazzato al suolo, morendo poco dopo sotto gli occhi dei genitori. A quel punto Paolo Corna ha preso il telefono, ha chiamato il 112 ed ha confessato di aver ammazzato suo figlio.

 

Sul posto sono arrivati i carabinieri di Capriate San Gervasio e quelli del Radiomobile di Treviglio, poi il pubblico ministero Letizia Aloisio. Il pm ha interrogato Corna fino alle 6 di lunedì mattina. L’uomo ha ammesso l’omicidio ed ha dichiarato di aver agito in preda all’esasperazione e alla stanchezza per la situazione che da tempo viveva in casa.

Giambattista aveva fatto uso di cocaina ed eroina, aveva trascorso sette anni in comunità e sembrava essersi disintossicato. Continuava a frequentare il Ser.T, ma secondo i genitori aveva ripreso a consumare sostanze stupefacenti, non meglio specificate. Recentemente il 54enne era stato sottoposto all’esame del capello, si attendono i risultati per stabilire se effettivamente avesse avuto una ricaduta.

Le richieste di denaro ai genitori, che gestivano il suo stipendio da operaio, si facevano più pressanti al sabato e alla domenica, quando Giambattista non era impegnato con il lavoro e voleva uscire. Le liti in casa erano frequenti, ma non ci sono mai state denunce.

I carabinieri erano intervenuti un paio di volte: la prima quando, nel corso di una discussione, il 54enne aveva spinto la madre che era caduta a terra e si era fatta male. La seconda volta proprio domenica 3 settembre, qualche ora prima che si consumasse il dramma. Ma in quella circostanza i militari avevano trovato Giambattista che dormiva nel suo letto, la casa in ordine, nessun segno di colluttazione. Poi una nuova chiamata al 112, quando ormai era troppo tardi, l’esasperazione di Paolo aveva preso il sopravvento.

L’autopsia sul corpo del 54enne verrà effettuata venerdì 6 settembre all’ospedale Papa Giovanni, dove si trova la salma. L’interrogatorio di convalida non è ancora stato fissato. Paolo Corna dovrà rispondere di omicidio volontario aggravato dal grado di parentela.

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