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Il protagonista

Il passaggio di consegne da Zapata a Scamacca: l’Atalanta si gode il suo nuovo bomber

Dopo aver salutato l'attaccante colombiano, trasferitosi al Torino, l'Atalanta festeggia i primi sigilli del suo nuovo attaccante, chiamato a raccogliere una pesante eredità

Non poteva scegliere una serata migliore di questa Gianluca Scamacca per griffare i suoi primi due gol con la maglia dell’Atalanta. Sì, perché nel 3-0 rifilato al Monza, pesa come un macigno la straordinaria prestazione del nuovo bomber nerazzurro. Un colpo di testa potente e preciso nel finale di primo tempo, a cui ha fatto seguito un diagonale sotto la Curva Pisani ad inizio ripresa, buono per mettere il punto esclamativo alla sua prima partita da calciatore dell’Atalanta davanti al popolo di un Gewiss Stadium già ai suoi piedi. Letteralmente.

Lo si è intuito dai decibel fatti registrare dal popolo atalantino in occasione di entrambi i sigilli dell’attaccante classe 1999, lo si è percepito ancora di più al momento della standing ovation che tutto lo stadio gli ha tributato al momento del cambio, quando Gian Piero Gasperini  lo ha richiamato in panchina per concedere la passerella finale a Luis Muriel. Un autentico tripudio.

E non potrebbe che essere altrimenti perché la doppietta di Scamacca, oltre a valere la seconda vittoria in tre partite, porta con sé i fortissimi connotati del passaggio di consegne. Proprio così perché solamente nella giornata di ieri la Dea salutava definitivamente Duvan Zapata. Mica uno qualunque. L’attaccante colombiano è infatti diventato a tutti gli effetti un nuovo giocatore del Torino, proprio poco dopo essere entrato nella storia della società bergamasca come il miglior marcatore di sempre con 69 gol, a braccetto con Cristiano Doni.

E a ventiquattro ore di distanza ecco che il nuovo riferimento offensivo dell’Atalanta ha risposto puntuale all’appuntamento, facendo inevitabilmente breccia nei cuori dei 15 mila presenti al Gewiss. Una promozione su tutta la linea per il centravanti prelevato in estate dal West Ham e non solo per i gol messi a referto contro la squadra di Palladino, ma soprattutto per caratteristiche e interpretazione dello spartito che il ragazzo nativo di Roma ha saputo mettere a disposizione per la squadra. Peculiarità puntualmente evidenziate da Gasperini in conferenza stampa: “Quando ci sono squadre chiuse ora abbiamo la possibilità anche di alzare la palla e non solo andare a terra”. Non farlo con un dominatore del gioco aereo a disposizione, dopotutto, sarebbe davvero un peccato veniale.

Con Scamacca in campo, infatti, l’Atalanta è tornata a schierare un autentico ‘numero 9’ al centro dell’attacco, capace di garantire centimetri, peso specifico all’interno dell’area di rigore e capacità di raccordare la manovra (vedere per credere l’azione del 2-0 da lui stesso avviata e poi rifinita in gol) proprio come a Bergamo si era soliti ammirare quando in campo c’era Zapata. In altre parole, un’era si è definitivamente chiusa, lasciando spazio ad una nuova di zecca, pronta a sbocciare. E il biglietto da visita è stato di quelli davvero invitanti: “Una vittoria dal valore immenso, ci portiamo a casa tre punti. Era importantissimo, siamo soddisfatti. Zapata? Ha fatto la storia qui, io cerco di aiutare la squadra dando tutto per essere ripagato dall’affetto dai tifosi”, ha dichiarato Scamacca a Sky. Toccherà a lui, ora, provare ad arricchire questa storia di un nuovo ed entusiasmante capitolo.

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