Sindaco di Bergamo, Tiraboschi: “Sono un civico di centrodestra. La Svizzera? A breve mi trasferisco”

Bergamo. Il centrodestra spariglia le carte e lo fa facendo il nome di Luca Tiraboschi. L’ex manager di Mediaset, figura civica anteposta ai nomi della politica presentati finora da Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega, alla sua terza chiamata alle armi, non solo non fa mistero della lusinga ricevuta, ma nemmeno nasconde la volontà di mettersi a disposizione della coalizione, al punto da definirsi pronto a mettersi in gioco come eventuale candidato alla poltrona di sindaco di Bergamo.

E se da un lato Tiraboschi non nasconde l’orgoglio e la disponibilità assoluta, tanto da definirlo “un’espressione di romanticismo verso la sua città” e per questo essere disposto a trasferirsi, dall’altra passa comunque la palla alla sua area politica di appartenenza. Non un’incoronazione autonoma, non la volontà di autodeterminarsi, piuttosto la scelta di coronare un sogno, così dice, in un periodo della sua vita in cui le condizioni sembrano essere quelle giuste.

Un remake del 2014 quando la proposta arrivò dal Pdl o del 2019 quando a farsi avanti fu la Lega? Sì, ma con un finale diverso, visto che ai tempi rispose di no.

Sostenuto, così si dice, dai vertici romani della coalizione, in particolare da Fratelli d’Italia, Tiraboschi potrebbe incarnare il metodo utilizzato da FdI anche in altre città italiane, dove la scelta per la corsa a primo cittadino è finita su un nome civico.

E anche se non c’è ancora nulla di definito e definitivo, sul nome uscito dall’alveo del primo partito in Italia pare non esserci preclusione da parte degli alleati, con la Lega, in particolare, disposta a trattare sulla partita del capoluogo pur di essere in prima fila per la Provincia e per i comuni di Albino, Dalmine e Seriate.

Tiraboschi ha le idee chiare, tanto che, a chi mugugna sulla sua vita oltralpe, risponde che è “un bergamasco doc, nato e cresciuto in città, con un trascorso scolastico al Collegio Sant’Alessandro prima di sbarcare a Milano per la laurea in Architettura”.

“A Bergamo vengo spessissimo, sono praticamente sempre qui. È la mia città e anche se ho la residenza in Svizzera, la vivo costantemente. La amo, me ne interesso. Per questo voglio mettermi in gioco. Io ci sono, sono pronto”.