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Le fonti

Bergamo capitale dell’acqua: Gaverina, salute e attenzione all’ambiente

Il fondatore scoprì le sue qualità mediche su consiglio di un sacerdote: ancora oggi è rinomata per la sua purezza. E imbottiglia usando solo il vetro

La terza puntata della rubrica di Bergamonews alla scoperta delle acque bergamasche ci porta in Val Cavallina, dove sgorga l’acqua delle Fonti di Gaverina, nell’omonimo paese.

Si dice che le qualità delle acque di Gaverina Terme fossero da tempo note agli abitanti della valle, i quali avevano osservato che le loro mandrie si abbeveravano avidamente alle sorgentelle sulfuree sgorganti nella valletta, disdegnando invece le pure vicine, limpide e più abbondanti del torrente Gatto. I racconti popolari sostengono che nella seconda metà dell’800, Giuseppe Angelini, affetto da uricemia, su consiglio di un sacerdote, si recò a Gaverina per curarsi con l’acqua sulfurea, scoperta grazie all’aiuto delle mucche di un contadino. Ne ebbe un notevole giovamento, tanto che, nel 1875, acquistò le prime proprietà allo scopo di iniziare l’utilizzo terapeutico dell’acqua diventando, in tal modo, il fondatore delle Terme di Gaverina.

Edificò un tempietto (nella foto di copertina, ndr) a protezione delle sorgenti dando la possibilità a tutti di fruire dei benefici di questa acqua. Nel 1880, con decreto della Regia Prefettura di Bergamo, veniva autorizzato a porre in commercio, per uso medicinale, l’acqua sulfurea della fonte di Gaverina che sgorgava nella valle.

Bergamo capitale dell'acqua: Gaverina, dalla Valcavallina per la salute

Solo all’inizio del ‘900 venne fondata la vera e propria stazione termale che disponeva di ben quattro fonti diverse (Centrale, Bassa, Molognetta e Ippocastano), di un proprio impianto di imbottigliamento e di un albergo. Fu il primo passo di una continua valorizzazione di quest’acqua minerale, intorno alla quale sono state create tutte le strutture caratteristiche di una cittadella termale della salute, incrementando ulteriormente il settore industriale dell’imbottigliamento dell’acqua, sorto in seguito a quello termale, grazie alla realizzazione di tre successivi sondaggi: il primo nel 1966, il secondo nel 1983 ed il terzo nel 1987, consistenti nella perforazione del sottosuolo per la ricerca e lo sfruttamento di altre manifestazioni di acqua minerale naturale della sorgente “Fonte Centrale”, nell’ambito della concessione mineraria denominata “Fonti di Gaverina”.

L’acqua delle Fonti di Gaverina è una delle più pure al mondo: la presenza di nitrati, elementi che indicano la presenza di agenti inquinanti esterni nella falda, è quasi nulla, solo 0,08mg/lt, tra i più bassi riscontrabili sul mercato.

Bergamo capitale dell'acqua: Gaverina, dalla Valcavallina per la salute

L’efficacia terapeutica è dimostrata da numerose prove compiute da medici idrologi italiani e stranieri: il contenuto di quest’acqua, bicarbonato-alcalino-sulfurea, la rende validissima nella cura dello stomaco, dell’intestino, del fegato, dei reni e del ricambio. L’alcalinità dell’acqua Fonti di Gaverina è considerevole, con un PH maggiore rispetto all’acqua comune. Questa proprietà, secondo alcuni ricercatori, sarebbe in grado di accelerare il metabolismo e consentire al corpo di assorbire meglio le sostanze nutritive. L’acqua alcalina, inoltre, ostacola il processo di invecchiamento dell’epidermidi, migliora l’ossigenazione e favorisce la corretta circolazione del sangue. E’ stato inoltre accertato che le sue caratteristiche e il suo consumo ostacolano anche l’osteoporosi.

Negli ultimi anni, un rinnovato interesse per una vita più a contatto con la natura ha fatto sì che la società attenzionasse il settore termale con rinnovato interesse e studiasse nuovi progetti di sviluppo futuro per la società. Ciò è stato reso possibile grazie anche a una rinnovata e costante crescita del settore industriale di imbottigliamento: una nuova rinascita che dall’introduzione del nuovo logo in stile “liberty” ha continuato con l’efficientamento degli impianti e l’introduzione di nuovi prodotti, non ultima la nuova bottiglia “premium” per l’alta ristorazione, il tutto sempre con estrema attenzione alla natura e alla sostenibilità. Fonti di Gaverina infatti produce da sempre acqua minerale in contenitori di vetro riciclabile che non inquinano, contrariamente a quanto succede invece per i contenitori di plastica.

Bergamo capitale dell'acqua: Gaverina, dalla Valcavallina per la salute

La scelta di bere acqua in vetro è dettata, oltre che dalla ricerca di un mondo “senza plastica”, anche dalla consapevolezza di mantenere l’acqua minerale incontaminata dagli agenti esterni e dal rilascio di sostanze da parte del contenitore in plastica, che vanno ad alterare le proprietà dell’acqua mantenute invece integre se imbottigliata in vetro.

Il target è dunque una nicchia di consumatori, che predilige esclusivamente acqua in vetro. Gaverina imbottiglia oggi circa 20 milioni di litri all’anno che rappresentano il 95% della produzione. Il restante 5% è dato dall’imbottigliamento di soft drinks. La potenzialità delle fonti e dei suoi impianti consentirà, senza ulteriori investimenti, di imbottigliare fino a 60 milioni di bottiglie per anno.

La società ha deciso di continuare la commercializzazione del proprio prodotto in bottiglia di vetro sia da litro, che da mezzo litro e da 0.75 per una clientela door-to­ door e per hotel, ristoranti e bar. Ha applicato da sempre la commercializzazione con il “vuoto a rendere” (VAR), a tutto vantaggio dell’ecosostenibilità, in quanto la bottiglia vuota resa può essere riutilizzata fino a 40 volte dal produttore, riducendo notevolmente costi di produzione e smaltimento. La società, oggi guidata dall’amministratore delegato Simona Micalef, ha inoltre effettuato nuovi investimenti in macchinari per il vuoto a perdere, per il prodotto da destinare alla imminente apertura di mercati esteri.

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