Bergamo. Nella sua omelia per Sant’Alessandro il vescovo di Bergamo monsignor Francesco Beschi, nell’anno della Capitale della cultura, ha ricordato i due Papi Giovanni Paolo e Paolo V come “maestri di dialogo della chiesa”.
“Il dialogo come virtù, questa la scelta del tema, consapevoli del contributo offerto a questa virtù e della sua estrema necessità. Il dialogo come forme di amore eroico: non vi è contrapposizione tra quest’ultimo e il martirio. L’impegno di Papa Francesco per la pace e per la fine della lotta della guerra in Ucraina è un esempio per moltissimi giovani.
Arma disarmata di giustizia d pacificazione. Necessaria in tutte le sue forme. La vera cultura di da uniti, nel dialogo e nella pace. Per il cristiano il dialogo è espressione del credere, espressione di fede. La preghiera lo esprime, come la rivelazione, nel quale il Verbo si esprime nell’incarnazione”.
Poi una riflessione sul tema dell’immigrazione e sui fatti che hanno coinvolto, negli ultimi giorni, i giovanissimi: “Anche sul tema degli arrivi, non possono esserci posizioni parziali e difensive, il territorio come il nostro non può immaginare un futuro che non preveda forme di collaborazione proficua. La stessa questione educativa, sempre più impellente, esige che si persegua un dialogo che diventi alleanza propositiva”.
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