Bergamo. Scudo blu in Piazza Vecchia e a Palazzo della Ragione. La giornata di celebrazioni del patrono di Bergamo, Sant’Alessandro, è stata l’occasione anche per consegnare alla parte più storica del capoluogo, i due simboli voluti dal progetto sostenuto da Croce Rossa Italiana. Il prossimo sarà portato a Caravaggio, il 9 settembre.
Come ha ricordato Maurizio Bonomi, presidente della Delegazione di Bergamo, “l’amministrazione è stata tra le prime, a livello nazionale, a decidere per una delibera che consentisse l’affissione degli scudi che hanno la funzione di preservare e salvaguardare i luoghi della cultura dalla brutalità della guerra”. Gli stessi che vanno ad aggiungersi a quello che, solo qualche tempo fa, è stato svelato sull’edificio del Teatro Donizetti. Ma sono ancora moltissimi le bellezze che lo meriterebbero: “Oggi (sabato 26 agosto) li affiggiamo in due luoghi che rappresentano appieno le anime religiose e civiche della nostra città – ha continuato Bonomi -. Questo momento concorre a sostenere un’iniziativa che avvalora il nostro patrimonio artistico e ne esalta il valore internazionale che spesso viene dato per scontato anche dagli stessi cittadini”.
Parola poi al sindaco Giorgio Gori: “Lo Scudo è uno strumento che andrebbe messo in moltissimi luoghi della nostra città, ne servirebbero di più e per rendercene conto basta guardare quanto è bella Bergamo. Croce Rossa è da sempre una realtà che si prende cura delle persone, della loro condizione fisica ma anche di quella psicologica, della loro anima. Valori che vanno preservati sia in tempi di pace che di guerra. E lo Scudo blu, riscoperto a causa del conflitto tra Russia e Ucraina, ci ricorda quanto sia importante preservare il nostro patrimonio artistico e culturale, lo stesso che ci ha concesso, peraltro, di essere qui, quest’anno, a vivere e festeggiare insieme l’anno della Capitale della Cultura”.
“La scelta di apporre lo Scudo blu in Piazza Vecchia e a Palazzo della Ragione, dopo quello al Teatro Donizetti, nella giornata delle celebrazioni di Sant’Alessandro è stata fortemente voluta per esaltare e dunque mettere al centro le virtù religiose e civili della nostra città, entrambe patrimonio e ricchezze della comunità -, così l’assessore alla Cultura Nadia Ghisalberti. “Distruggere le nostre bellezze artistiche significa distruggere l’identità delle persone e questi scudi ci ricordano, ogni giorno, che proprio il nostro patrimonio rappresenta la nostra comunità e le nostre coscienze. Vorremmo davvero pensare che non ce ne fosse stato bisogno, ma le brutture e gli orrori della guerra sono ancora all’ordine del giorno”.
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