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A bergamo

Dopo la rissa in centro, banda di adolescenti aggredisce un bagnino alle piscine Italcementi

Tuffi pericolosi, bagni senza cuffia e danneggiamenti alle corsie: un giovane ha messo le mani al collo del dipendente perché riprendeva lui e i suoi amici

Bergamo. Un bagnino in servizio alle piscine Italcementi è stato aggredito da un giovane, spalleggiato dal suo gruppo, nel pomeriggio di giovedì 24 agosto.

I ragazzi facevano tuffi acrobatici nella piscina olimpionica, vietati dal regolamento per motivi di sicurezza, si immergevano in acqua senza cuffia e si appoggiavano ai divisori delle corsie, tanto che alla fine ne hanno rotto uno. Il bagnino fischiava e li riprendeva per i loro comportamenti, finché uno di loro lo ha affrontato mettendogli le mani al collo.

È stato un pomeriggio difficile al centro natatorio comunale di via Statuto, come purtroppo se ne sono verificati parecchi in questa calda estate. Il personale è piuttosto provato: “Ci sono giorni tranquilli e altri invece parecchio complicati da gestire – spiega un dipendente -. Arrivano questi gruppi di ragazzi, quasi tutti minorenni, e tengono comportamenti irrispettosi e maleducati. La gente si lamenta ma noi non sappiamo più come tenerli a bada”.

Una signora che giovedì ha deciso di trascorrere qualche ora di relax alle piscine di Bergamo racconta di urla, schiamazzi, effusioni amorose all’interno degli spogliatoi e, forse, anche spaccio di stupefacenti. Per non parlare dei 7 giovani che ha personalmente visto scavalcare la recinzione per entrare senza pagare e raggiungere gli amici.

La donna intorno alle 11.30 ha steso il suo salviettone sul prato ed è entrata in acqua per rinfrescarsi. La sua giornata però è stata rovinata dal gruppo di ragazzi: “Erano una ventina, credo tra i 15 e 17 anni, la maggior parte stranieri e qualche italiano. C’erano anche parecchie ragazzine italiane con loro. Urlavano, si rincorrevano, lasciavano i loro indumenti in giro. Poi si tuffavano nelle vasche facendo le capriole, anche se è vietato, senza nemmeno indossare la cuffia. I bagnini continuavano a fischiare e a richiamarli, ma loro non gli davano retta”.

La signora si è poi diretta verso gli spogliatoi per andare in bagno: “Ho visto delle coppiette appartarsi nelle cabine ed ho anche notato che in terra c’erano dei preservativi usati. Vedevo poi che alcuni si davano la mano passandosi qualcosa e poi si allontanavano”.

Diverse persone che giovedì pomeriggio si trovavano all’Italcementi hanno preferito andarsene: “Io mi sono avvicinata ai bagnini e ho detto loro “Siete ancora bravi”. Mi hanno risposto che non ne possono più, che situazioni simili sono all’ordine del giorno e fanno molta fatica a gestire questi gruppi di ragazzi. Poi ho preso le mie cose e sono uscita. Altre sei persone mi hanno imitata”.

“Non è possibile che in una struttura comunale si verifichino situazioni così. Ma dov’è la sicurezza? Questi ragazzi sono pericolosi. Basta una mezza parola per scatenare una rissa”, continua la signora, che non ha assistito personalmente all’aggressione del bagnino.

Una volta all’esterno della piscina la donna ha chiamato il 112 per avvisare le forze dell’ordine. È in quel momento che ha visto i 7 ragazzi scavalcare la cancellata e introdursi abusivamente nel centro.

Sul posto sono arrivate due pattuglie della Polizia locale di Bergamo con quattro agenti.

L’episodio di via Statuto è accaduto solo dopo quattro giorni dalla maxi rissa in stazione, che ha visto protagonisti circa 150 adolescenti tra i 16 e i 18 anni appartenenti a due gruppi rivali. I giovani, di diverse nazionalità e provenienti dai paesi dell’hinterland, si sono affrontati con bastoni, catene e coltelli tra la zona di Porta Nuova e piazzale Marconi.

Venerdì mattina in Prefettura è previsto un tavolo per l’ordine e la sicurezza che avrà come tema proprio la gestione e il controllo di questi gruppi di ragazzi, autori tra l’altro di aggressioni, furti, rapine in centro città, spesso ai danni di coetanei.

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