• Abbonati
Sotto il sole

Gli operai dei cantieri assediati dal caldo: “Siamo abituati, ma lavorare dopo l’una ora è arduo”

Vita dura a Bergamo in queste settimane per chi lavora nell'edilizia e alle opere viabilistiche: "Beviamo anche sei litri di acqua al giorno"

Bergamo. Li vedi a bordo strada, sudati, abbronzati, con la pala in mano e il caschetto sulla testa. E pensi, dall’abitacolo refrigerato dell’auto, “Come fanno a lavorare con questo caldo, quando se solo fai due passi rischi il collasso?”.

Loro no, sono abituati, dicono. Nicola ha 53 anni, fa l’operaio nei cantieri da quando ne aveva 16. È impegnato in quello del sottopasso di Petosino, dove sta operando l’Edilizia Orobica. Ride quando gli chiedi come fa a sopravvivere con queste temperature. “Eh, non è che abbiamo alternative. Beviamo tanto, anche 6 litri di acqua al giorno”.

Nelle sue 37 estati passate nell’edilizia ha visto il clima cambiare: “Ha sempre fatto caldo in questi mesi e lavorare è dura, ma negli ultimi anni l’afa e la calura sono aumentate parecchio”.

Beh, se vogliamo trovare un lato positivo, c’è da dire che la sua tintarella è davvero invidiabile. “Lo sai come si fa a riconoscere un operaio o un muratore in spiaggia?”, chiede divertito. Poi solleva la gamba e abbassa il calzino mostrando le caviglie bianche. “Quando sono in costume sembra sempre che indossi i calzini”.

Come fa a trovare un po’ di refrigerio? “Salgo sul camion e vado a scaricare. Anche se il mezzo che abbiamo in dotazione qui è piuttosto vecchio e non ha l’aria condizionata come gli altri. Ma almeno prendo l’aria dal finestrino abbassato”.

Il suo collega Giovanni, 50 anni, da 33 sui cantieri, è alla guida di un escavatore: “Sul mezzo l’aria condizionata c’è ma non l’accendo mai perché, continuando a salire e scendere, alla fine rischio di ammalarmi”, spiega.

Ogni mattina per loro è una levataccia. “Io sono talmente abituato che mi sveglio da solo qualche minuto prima che suoni la sveglia, alle 5”, dice Giovanni. Mentre per Nicola, nonostante la lunga carriera, alzarsi presto è sempre un dramma: “Devo puntare tre sveglie, altrimenti resto a letto”, confessa.

 

operai al lavoro, cantieri

 

Indri, 37 anni, lavora per la Carba di Soncino e sta realizzando la rotatoria sulla provinciale a Ponteranica, poco prima del Ponte Secco. “Il caldo non mi dà fastidio, anzi. E non soffro nemmeno durante i mesi invernali. Mi piace il mio lavoro, non mi pesa”. Anche secondo lui, che sui cantieri ci vive da 20 anni, il caldo si è fatto più feroce negli ultimi periodi. “Ci vuole tanta forza di volontà per fare questo mestiere. Non è facile, è faticoso e ci si sveglia molto presto. Però dà soddisfazione”.

Vito ha 38 anni e ormai anche lui è abituato alla morsa del caldo e alla sveglia all’alba: “Ci alziamo alle 5, se non prima quando abbiamo cantieri lontani. Iniziamo a lavorare alle 7 e fino alle 9.30 il caldo non dà così fastidio. Poi però il sole picchia, bisogna bere tanto. Per fortuna da mezzogiorno all’1 ci riposiamo un po’ durante la pausa pranzo, ma alle 13 siamo già all’opera un’altra volta e quelle sono le ore più difficili”.

Un pensiero va ai colleghi che si occupano delle asfaltature: “Penso a loro, che stanno peggio di noi in questo periodo. In estate tra l’altro è il momento in cui si asfalta di più perché c’è meno traffico, dato che la gente va in vacanza, e poi in inverno, con il freddo, opere di questo tipo non se ne fanno. Quindi loro sono più sfortunati di noi”.

 

operai al lavoro, cantieri
Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
leggi anche
Agricoltura
Le contromisure
Il gran caldo non ferma gli agricoltori bergamaschi: “Anticipano il lavoro, nei campi all’alba”
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI