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Maxi rissa in stazione, il sindacato di polizia: “Preoccupante fenomeno di deriva sociale”

La denuncia: "Sempre meno forze dell'ordine, norme penali che faticano ad essere deterrente, servizi sociali che non incidono su queste realtà minorili abbandonate a se stesse"

Bergamo. Grande professionalità e competenza hanno contraddistinto nuovamente l’intervento del personale della Questura di Bergamo in riferimento alla “Maxi Rissa” che ha visto coinvolti circa 150 adolescenti di nazionalità diverse che si sono affrontati domenica 20 agosto con bastoni, catene e coltelli, radunandosi dapprima ai Propilei di Porta Nuova per poi proseguire in stazione e che permesso l’identificazione di vari soggetti.

Il fatto maturato nell’ambiente di figli di immigrati di seconda o terza generazione dediti a risse, percosse, lesioni e atti vandalici, sembra trovare origine in fatti accaduti qualche settimana addietro, inducendo i giovani a episodi di rivendicazione già nella giornata di sabato al centro commerciale “Orio Center” di Orio al Serio, proseguiti poi ieri in centro città e che hanno portato al
ferimento di due ragazzi.

Il raduno, come analoghe vicende avvenute in precedenza, ha trovato massima divulgazione, e pertanto adesione, attraverso l’utilizzo dei social network (Tik-Tok – Telegram etc..) che consentono una comunicazione immediata tra i giovani.

Il fenomeno, diffuso soprattutto nel Nord Italia, vede la Lombardia, quale regione con la maggiore influenza di gruppi giovanili di origine straniere, ad affrontare un problema molto serio che sta aumentando a vista d’occhio e che sembra che nessuno stia prendendo seriamente in considerazione.

Dal punto di vista legislativo le norme ben poco incidono sui minori, nonostante anche la gravità di alcuni reati, il sistema rieducativo non sembra attecchire in modo efficace nei confronti di questi soggetti molto spesso stranieri uniti nelle classiche bande cosiddette liquide.

La realtà è che, con sempre meno forze dell’ordine mortificate da leggi che non le tutelano, con norme penali che faticano ad essere deterrente nei confronti dei criminali che commettono reati a prescindere dalla loro età, con servizi sociali che non incidono minimamente nei confronti di queste realtà minorili abbandonate a se stesse, l’impressione è che si voglia sperare sulla
rassegnazione dei cittadini o che il fenomeno si esaurisca da solo.

I fatti accaduti denotano un fenomeno di deriva sociale, che può sfociare in efferate azioni criminali, soprattutto in luoghi come la stazione autolinee e piazzale Marconi, sempre più spesso teatro di azioni delittuose, per le quali l’intervento delle Volanti è ormai all’ordine del giorno nonostante la presenza di un equipaggio fisso in piazzale Alpini- Marconi e Stazione Autolinee.

Per quanto sopra, esprimiamo sin da ora seria preoccupazione e auspichiamo l’attivazione di ogni strumento istituzionalmente previsto, che possa invertire la preoccupante deriva, con azioni finalizzate alla prevenzione della dilagante criminalità, potenziando i dispositivi di prevenzione e repressione, anche attraverso l’impiego di reparti specializzati, per restituire ai cittadini la sicurezza e la serenità di godere degli spazi della propria città.

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