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L'intervento

Maxi rissa a Bergamo, Gandi: “Non basta la polizia, serve una risposta più ampia e collettiva” video

Il vicesindaco e assessore alla Sicurezza del Comune di Bergamo commenta i fatti di domenica pomeriggio, dove oltre un centinaio di giovani e giovanissimi hanno dato vita a una maxi rissa

Bergamo. “È un fenomeno strutturale, che non si risolverà con qualche intervento di polizia: la prima cosa da fare è cercare di fare tutti insieme un passo in avanti nella sua conoscenza, uno sforzo che deve essere coordinato sul piano territoriale e provinciale”: così Sergio Gandi, vicesindaco e assessore alla Sicurezza commenta la maxi rissa a bergamo di domenica pomeriggio, quando oltre un centinaio di giovani e giovanissimi si sono affrontati in una sorta di regolamento di conti per le vie della città, tra i Propilei di Porta Nuova e il piazzale della stazione.

“In base ai colloqui di queste ore, dopo gli eventi gravi di ieri, ho voluto capire di più di quanto accaduto – spiega Gandi – . C’è certamente un tema di ordine pubblico: bisogna dare una risposta efficace quando serve e ieri la risposta è arrivata, perché gli scontri sono stati sedati, i ragazzi che dovevano essere identificati sono stati identificati, chi denunciato a piede libero e portato in questura. Ovvio che questo è un tema più di carattere sociale, di cui non può farsi carico solo il sistema delle forze dell’ordine nè il singolo comune.

Ci deve essere una risposta globale, innanzitutto per comprendere meglio il fenomeno. Parliamo di ragazzi di seconda o terza generazione, accompagnati da molte ragazze italiane, etnie diverse che frequentano altri luoghi come Oriocenter e altre stazioni, che si trovano in maniera spontanea tramite social e assumono iniziative comuni anche senza conoscersi, a volte legali e positive e a volte molto negative come quella di domenica”.

“La prima cosa da fare è cercare di fare tutti insieme un passo avanti nella conoscenza del fenomeno, perché c’è molto da fare – continua Gandi -. Noi abbiamo messo in campo Giovani Onde per i ragazzi del nostro territorio, ovvio però che sappiamo poco delle famiglie di altri comuni. Lo sforzo deve essere coordinato sul piano territoriale e provinciale, perché è un fenomeno strutturale che non si risolverà con qualche intervento di polizia, ma col quale dovremo cercare di convivere, cercando di coordinare, gestire e integrare nei prossimi mesi e probabilmente anni.

L’ondata migratoria non cessa, le famiglie di origine straniera sul nostro territorio sono sempre di più, questi problemi dovremo affrontarli in modo più consapevole. Consapevolezza al primo posto. Buttare le croce addosso a qualcuno serve a poco: le risposte che spero siano di carattere nazionale non sono giunte nè da chi sta oggi al governo nè da chi lo ha preceduto, non ne faccio una questione di colore politico. Al di là della prima accoglienza, il tema è scaricare responsabilità agli enti locali per poi disinteressarsi.

Servono strategie, che vogliamo concorrere a definire, ma devono essere di respiro nazionale. Ci aspettiamo un aiuto dal Ministero degli Interni e da quello delle Politiche Sociali, dalla Presidenza del Consiglio, dalla Regione Lombardia. Un impegno collettivo che oggi non vedo, mentre sul piano territoriale c’è e diventerà più visibile nelle prossime ore e nei prossimi giorni”.

La replica dell’opposizione

Così dichiara Alberto Ribolla, Consigliere Comunale della Lega Città di Bergamo: “Gandi, ci sei o ci fai? Forse il vice sindaco, impegnato nella lotta interna per guadagnarsi la candidatura post Gori, crede che prendendosela col governo nazionale e con Regione Lombardia possa fargli guadagnare terreno.

Fino a poco tempo fa – come nell’ultimo Consiglio Comunale – il Vice Sindaco Gandi, esponente di spicco del Pd provinciale, sosteneva la politica dell’accogliamoli tutti portata avanti dal Pd dell’attuale segretario Schlein, da cui anche il Sindaco Gori ha preso le distanze.

Innanzitutto, che si faccia tutto il possibile a livello comunale non è vero, visto che l’ormai cronica carenza di personale della Polizia Locale è responsabilità politica di questa Giunta che ormai governa da quasi 10 anni e dello stesso Gandi, quale Assessore alla Sicurezza, che peraltro indirizza la Polizia Locale, più dedita alle sanzioni che al controllo del territorio (come evidenziato anche nello stesso rendiconto, nel quale molto obiettivi di sicurezza e ordine pubblico non sono raggiunti).

Secondariamente, la questione, caro Vice Sindaco Gandi, è che, in passato, solo il Ministro Salvini ha bloccato gli sbarchi (venendo processato più volte per aver difeso i nostri confini) mentre l’Europa oggi, come ieri, è totalmente assente.
È evidente che non si possa accogliere tutta l’Africa in Italia, per chiari motivi, e che chi ha diritto di essere accolto ha anche l’onere di integrarsi, di rispettare la nostra cultura, la nostra educazione. E affinché l’integrazione sia efficace è necessario calmierare il numero di coloro che entrano a far parte della nostra società, altrimenti si rischia di dover cancellare la nostra identità e di subire ciò che stiamo assistendo negli ultimi anni, tra cui anche queste maxi risse tra giovani stranieri.

Caro Vice Sindaco, come per le telecamere, di cui tardivamente hai capito l’utilità, spero che tu possa renderti conto che il problema dell’immigrazione è un problema europeo e che l’unica soluzione possibile per bloccare le partenze è la cooperazione internazionale e l’aiuto allo sviluppo dei paesi del terzo mondo. E tutto ciò si può fare se l’Europa si sveglia”.

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