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La rubrica

Bergamo capitale dell’acqua: Sanpellegrino, dalla Valle Brembana al mondo fotogallery

La prima tappa alla scoperta delle acque orobiche: 3,6 miliardi di bottiglie prodotte nel 2022, un export che rappresenta il 65% del fatturato

“Bergamo capitale dell’acqua” è la rubrica estiva di Bergamonews che vi porta alla scoperta delle principali realtà del territorio orobico: nel primo appuntamento raccontiamo della realtà della Sanpellegrino, l’acqua orobica famosa in tutto il mondo.

Tutto ha origine dalla fonte, in Valle Brembana, a 358 metri di altitudine. L’anno di fondazione è il 1899 quando, nello stabilimento termale, esclusivo e rinomato centro di cure dell’epoca, si cominciò ad imbottigliare l’acqua. Da lì è iniziata l’ascesa dell’azienda, fatta di lancio dei nuovi prodotti – l’Aranciata nel 1932, il Chinotto nel 1956, poi la Limonata e il Sanbittèr – e una continua espansione.

La prima grande acquisizione, nel 1957, è stata quella di Acqua Panna, poi nel 1993 l’acquisto di Levissima, fino all’ingresso nel gruppo Nestlé nel 1998 che da ulteriore slancio. Nel 2010, con la produzione di un miliardo di bottiglie complessive, si è toccato un nuovo record, quasi quadruplicato nel giro di 12 anni: nel 2022, infatti, il totale è stato di 3,6 miliardi.

Bottiglie che sono finite sulle tavole di oltre 150 paesi in ogni angolo del globo, attraverso i marchi internazionali, acqua minerale S.Pellegrino – con la sua tradizionale silhouette verde -, Acqua Panna e Bibite Sanpellegrino.

Il percorso dell’acqua Sanpellegrino inizia in Valle Brembana e si dirama sul territorio italiano in cinque siti produttivi (di cui uno sito logistico) dislocati nel nord e nel centro: oltre alla sede principale di San Pellegrino Terme, ci sono Cepina val di Sotto (Sondrio), San Giorgio in Bosco (Padova), Scarperia (Firenze) e quello di Madone, dedicato alla produzione di aromi. Dall’Italia al mondo, attraverso il lavoro dei 1500 dipendenti.

Nel 2022 la crescita del Gruppo Sanpellegrino è stata trascinata dall’export, che ad oggi rappresenta il 65% del fatturato complessivo, con un valore di 629 milioni di euro, in aumento del 16,6% rispetto al 2022. In totale il fatturato dello scorso anno è stato di circa 973 milioni di euro: il bilancio si è chiuso con un incremento del giro di affari del 10,8% rispetto al 2021. La forte ripresa del canale Out Of Home, in aumento del 25,8% rispetto all’anno precedente, è uno dei fattori che ha trascinato la crescita. I brand internazionali, in questo senso, hanno giocato un ruolo fondamentale: in particolare, S.Pellegrino è cresciuto complessivamente del +17%.

L’importanza del territorio bergamasco rimane però un caposaldo da cui l’azienda non si discosta: “Sanpellegrino persegue una politica aziendale improntata alla creazione di valore condiviso per le persone, le comunità e il pianeta, con scelte strategiche di crescita e di investimento in grado di favorire uno sviluppo economico, ambientale e sociale, a beneficio delle comunità e dei territori in cui è presente”, sostiene Fabiana Marchini, Responsabile Sostenibilità del Gruppo Sanpellegrino “L’azienda si propone, infatti, di migliorare la qualità della vita contribuendo a creare un futuro più sano e sostenibile”.

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