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La leggenda

Ferragosto ‘87: la Dama Bianca, il medium e l’apparizione del fantasma di Monasterolo

Una fotografia rivelatrice e una seduta medianica: sembra la trama di un thriller ma è la cronaca dei fatti avvenuti sul Lago d'Endine l'estate di 36 anni fa

Lago d’Endine15 agosto 1987. La sera di Ferragosto di 36 anni fa il fotografo bergamasco Pietro Sparaco passava casualmente sulla strada che costeggia il Lago d’Endine quando si accorse di un’inconsueta colonna di auto parcheggiate lungo la carreggiata.

La massa di persone presente quella sera in riva al lago si era radunata per l’anniversario di una secolare leggenda entrata di diritto nel folklore e nella tradizione popolare della Val Cavallina: quella della Dama Bianca del Lago d’Endine.

Secondo gli esperti di fenomeni paranormali le ‘Dame Bianche’ rappresentano apparizioni di donne in abito bianco, frequentemente ritrovabili in particolare nella tradizione popolare del mondo germanico – molto nota ad esempio la Dama Bianca degli Hohenzollern, che per quattro secoli sarebbe ripetutamente comparsa in occasione della morte dei membri della famiglia.

Nel caso specifico del Lago d’Endine la leggenda narra di una coppia di innamorati, Maria Elena Rodeschi e il compagno Antonio, che visse nell’area degli odierni comuni di Endine e Monasterolo nel Seicento. Il matrimonio dei due giovani venne proibito dalle rispettive famiglie e, tormentati dall’obbligato distacco, una sera di agosto del 1640 gli innamorati decisero di suicidarsi nel lago, dove avrebbero potuto trascorrere l’eternità insieme l’uno con l’altro. Nel corso dei secoli, a partire da quella sera, il fantasma della giovane suicida, ribattezzata ‘Dama Bianca’ dagli abitanti dei paesi del lago, sarebbe saltuariamente apparso sulla superficie del lago, danzando e raccontando la sua storia.

Come per ogni leggenda, anche per la storia della Dama Bianca del Lago d’Endine sono presenti numerose versioni degli avvenimenti, che variano fra di loro nei nomi dei protagonisti e nei dettagli dei fatti, che tuttavia si concludono sempre con il medesimo esito: la tragica morte dei due giovani.

La folla presente sulle rive del lago il Ferragosto di 36 anni fa era in attesa di un’eventuale apparizione dell’ectoplasma, assente da più di 50 anni: Sparaco scattò qualche fotografia per un servizio che venne pubblicato nei giorni successivi sul quotidiano per il quale lavorava, il Giornale di Bergamo-Oggi, uscito per l’ultima volta il 31 luglio 1995.

Osservando le istantanee scattate dal fotografo, il direttore del centro di parapsicologia Joannes de Centris – confraternita di Bergamo ora sciolta – Claudio Pezzoli identificò sulla cella campanaria del campanile della chiesa di Monasterolo un volto, che inizialmente egli riconobbe come il volto della Dama Bianca.

Entusiasta di quest’inattesa apparizione, la confraternita decise di organizzare una seduta medianica per provare a mettersi in contatto con il fantasma della giovane tramite un medium, ovvero una persona che si pone come intermediario in una conversazione con un’entità soprannaturale. Una seduta che effettivamente ebbe luogo la sera del 21 agosto 1987, come documentato da un’audiocassetta registrata da Sparaco in persona, testimone oculare della sessione, e dalla trascrizione riportata da Giacomo Danesi nella raccolta di sedute medianiche del centro, raccolta intitolata “Ci hanno detto” e pubblicata nel 1988.

Leggenda della Dama Bianca

Alla seduta, seguita dai giornalisti del quotidiano di Sparaco, parteciparono 13 membri della confraternita, che si sedettero intorno ad un tavolo quadrato illuminato da una sola candela. Il medium prese la parola come ‘rappresentante’ della Dama Bianca e raccontò nei dettagli la sua triste storia, dichiarando che il volto apparso sul campanile della chiesa di Monasterolo non era il suo, ma quello del suo amato Antonio.

“Io mi faccio vedere, di solito il Ferragosto, mi faccio vedere dal 12 al 18 (…) il 12 era la data in cui io ho incominciato a meditare con Antonio di passare un’altra vita con lui e il 16 è il giorno in cui abbiamo compiuto il tutto, il 18 è quando noi siamo saliti”. Questo breve paragrafo, ritrovabile nella trascrizione della seduta, collega direttamente, come da tradizione, la festività di Ferragosto al triste epilogo degli innamorati e confermerebbe inoltre il doppio suicidio.

Oltre a ciò, durante la seduta paranormale, dal lago sarebbe stato udito un misterioso coro di voci: secondo il medium, queste voci appartenevano ad un gruppo di 16 militari stranieri annegati nel lago ghiacciato durante un momento ludico pochi anni dopo i fatti della Dama Bianca. Annegati in un punto del lago da cui “più nessuno è risalito”, un “profondo, enorme abisso”.

Una divagazione da brividi che aggiunse ancor più suspense ad un’atmosfera già fin troppo misteriosa: bruscamente, la comunicazione con l’entità paranormale si interruppe improvvisamente nell’elettrizzazione generale dei partecipanti alla seduta. Una curiosa vicenda che sicuramente rafforzò ulteriormente il mistero e il fascino della Dama Bianca nell’area del Lago d’Endine.

La leggenda, fortemente radicata nell’immaginario popolare degli abitanti del lago, dà il nome anche ad un noto locale di Monasterolo che ogni anno il 14 agosto contribuisce all’organizzazione della ‘Notte della Dama Bianca’. Nella cornice dei tradizionali Mercatini di Via Loj, in programma ogni anno alla vigilia di Ferragosto, il gruppo Gfo di Albano Sant’Alessandro allestisce una rievocazione della leggenda: alle 17,45, 19,30 e 21,45 lo spettacolo verrà messo in scena in via Loj, mentre il gran finale è previsto per le 23,30 in Piazza IV Novembre.

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