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La promessa

Clusone, Stefano Benzoni astro nascente dell’atletica italiana: “Il sogno? Le Olimpiadi nel 2032”

Dopo essersi confermato campione italiano juniores nei 5.000 metri l'atleta clusonese è parte della spedizione azzurra agli Europei di Gerusalemme

Clusone. Una promessa dell’atletica italiana nata e cresciuta in Val Seriana. Le Olimpiadi 2032 di Brisbane in Australia come grande sogno nel cassetto, gli Europei di agosto a Gerusalemme nel mirino.

Stefano Benzoni, diciannovenne di Clusone, lo scorso 22 luglio si è confermato campione italiano nei 5.000 metri categoria Juniores per il secondo anno consecutivo, concludendo la gara di Grosseto in 14’32″28. “Quest’anno me lo sentivo: un mese prima in un’altra gara avevo dato più di 20 secondi agli stessi ragazzi che poi ho affrontato nella gara nazionale – commenta Benzoni -. Sentivo un po’ di pressione ma sono riuscito a gestire al meglio la gara, una grande conferma del duro allenamento svolto quest’inverno”.

Grazie a questo risultato Benzoni si è qualificato agli Europei di Gerusalemme, nei quali è impegnato da oggi – lunedì 7 agosto – fino a giovedì 10. “Entrando con il dodicesimo tempo l’obiettivo è chiudere tra i primi dieci classificati”, chiarisce l’atleta. La spedizione dell’atletica italiana in Israele è costituita da 95 atleti e circa 25 tra fisioterapisti e allenatori. “Il mio sogno è partecipare ad un’edizione delle Olimpiadi: nel 2032 potrei essere al top per età e condizione fisica e vorrei correre la maratona”.

Il giovane atleta corre da due anni indossando la casacca dell’Atletica Valle Brembana, una delle società più vincenti sul territorio nazionale. “Ho iniziato a correre casualmente nel 2019: prima ero una mezzala nella Polisportiva Clusone, ma già giocando a calcio era evidente che la corsa era un fondamentale in cui andavo forte – racconta -. Dopo aver partecipato ad alcune gare della Corri nei Borghi ho capito che questa poteva essere la mia strada: ho iniziato in Val Seriana e poi sono entrato in quella che rappresenta un po’ l’Atalanta dell’atletica, una società seria che lavora molto bene con i giovani”.

Il salto tra i grandi avverrà con buona probabilità l’anno prossimo: nonostante Benzoni sarebbe ancora per qualche anno Under 23, verrà riconosciuto come assoluto dell’atletica italiana.

Per il corridore gli ultimi mesi hanno rappresentato un periodo di grandi decisioni sul proprio futuro, avendo concluso con successo l’esame di maturità al Liceo di Scienze Applicate di Gazzaniga lo scorso giugno. “Diversi college americani mi hanno contattato per proseguire gli studi negli Stati Uniti: sarebbe stata un’esperienza di livello ma in questo momento non me la sono sentita – afferma -. Conciliare lo sport a livello agonistico e la scuola non è stato facile: in Italia sotto questo punto di vista non viene dato un grande aiuto”.

Il prossimo autunno Stefano inizierà così un percorso di Dual Career all’Università degli Studi di Bergamo, frequentando il corso di laurea in Ingegneria Gestionale. Nella speranza di trovare il giusto equilibrio con un impegno sportivo costante: allenamenti ogni giorno, costantemente seguito da un allenatore, con dure sessioni di intensità e l’aggiunta di sedute specifiche in palestra. “Fortunatamente le scarpe per gli allenamenti sono fornite dallo sponsor Mizuno: ne consumo una ogni mese!”, commenta ridendo.

“Abbiamo gare distribuite su tutto l’anno: da novembre a marzo le campestri, da aprile ad ottobre l’atleta sceglie le corse che preferisce ed io mi sono specializzato nel lungo – prosegue -. Dopo gli europei passerò tre settimane a Sankt Moritz per allenarmi in altura, essendo favorevole allenarsi in quota per i corridori che compiono gare di lunga distanza”.

Stefano Benzoni

La gara con un posto speciale nei suoi ricordi? “Il primo titolo italiano a Forlì: prima della corsa non avevo ancora fatto raduni o presenze con la maglia azzurra; tra i tecnici che c’erano a vedere la gara nessuno se lo aspettava, è stata una soddisfazione unica”.

“Dopo quattro intensi anni posso dire che l’atletica ha formato la mia persona: seguo un’alimentazione sana, rinuncio alla discoteca e agli alcolici, fattori che mi hanno fatto compiere un salto di qualità nello sport ma anche nella vita – conclude -. Credo di avere una mente da atleta a 360 gradi: curo molto i dettagli, la passione è molta e sono concentrato completamente sugli obiettivi. Le persone non sempre vedono ciò che sta dietro al successo: tutti gli allenamenti e ogni sacrificio fatto per arrivare a determinati risultati”.

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