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Primo bilancio

Cessata attività, l’iter semplificato funziona: a Bergamo 149 pratiche in quattro giorni

Si può stimare come nel giro di un anno saranno circa 80 mila le pratiche in meno da gestire sul territorio lombardo: manca ancora la piena operatività da parte di tutti i Comuni del territorio, con 39 SUAP non a norma

A distanza di pochi giorni dalla sua entrata in vigore, arrivano i primi numeri sulla nuova legge regionale che punta a snellire la burocrazia per la comunicazione di cessata attività delle imprese.

I dati sono più che confortanti: in appena quattro giorni sono già state 1.238 (di cui 149 solo a Bergamo) le pratiche che, secondo la normativa attiva dall’1 agosto, sono transitate presso il Registro Imprese della Camera di Commercio competente per territorio per poi arrivare, tramite un nuovo applicativo informatico, al SUAP (lo Sportello Unico per le Attività Produttive) di competenza: è poi a sua volta il SUAP a contattare gli Enti terzi competenti in relazione al singolo procedimento.

L’eliminazione dell’onere della doppia comunicazione a Registro Imprese e SUAP comporterà dunque un’importante semplificazione visto che, in base al trend di questi primi giorni, si può stimare come nel giro di un anno saranno circa 80 mila le pratiche in meno da gestire sul territorio lombardo: un numero al ribasso, considerando che la maggior parte delle cessazioni si concentra a dicembre.

“C’è estrema soddisfazione per vedere coronato il lavoro di anni da parte dei colleghi del Registro Imprese, che farà risparmiare alle aziende della nostra provincia l’invio di più di 10 mila pratiche l’anno di cessata attività”, commenta Andrea Vendramin, Conservatore del Registro Imprese di Bergamo. Obiettivo raggiunto, dunque, con il sistema che non ha creato intoppi: a Bergamo sono state meno del 10% le pratiche che hanno avuto necessità di un controllo da parte degli operatori.

Per rendere perfetto l’ingranaggio, però, manca ancora la piena operatività da parte di tutti i Comuni del territorio. Sono infatti 38 le pratiche di cessazione che il Registro Imprese non ha potuto inviare ai 39 SUAP sparsi per la provincia di Bergamo (tra cui quelli di Comuni di rilievo come Dalmine e Seriate) che non hanno ancora attivato il collegamento: nei prossimi giorni verrà inviata una comunicazione unitaria a tutte le amministrazioni inadempienti, nella speranza di mettere in moto l’iter di adeguamento al nuovo sistema.

“Accanto alle tante note positive è doveroso constatare che, anche in questa situazione, le carenze tipiche del nostro territorio rispetto alla digitalizzazione dei SUAP emergono prepotentemente – spiega Vendramin -. In Lombardia, infatti, su 151 SUAP non a norma ben 39 sono bergamaschi (primi al pari dei bresciani), e questo si traduce nel numero più elevato di pratiche non spedite (38), staccando i cugini (21) e doppiando quelle di Milano (19). Una mancata semplificazione per le imprese pari a quasi 2.500 pratiche l’anno”.

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