Bergamo. Sono le melanzane il prodotto della settimana al mercato ortofrutticolo bergamasco. Si può contare su ottimi quantitativi, specialmente per quelle nere tonde, che provengono in gran parte dal Veronese. Oltre a loro sulla piazza sono reperibili le varietà chiare, che arrivano soprattutto dalle regioni italiane meridionali.
Le precipitazioni relativamente abbondanti dei giorni scorsi hanno favorito la loro coltivazione: si tratta, infatti, di ortaggi che hanno bisogno di parecchia acqua.
I prezzi hanno avuto qualche assestamento e ora è possibile fare acquisiti beneficiando del miglior rapporto qualità-prezzo.
Dotate di svariate proprietà per la salute e il benessere dell’organismo, sono composte prevalentemente da acqua, svolgono una preziosa funzione depurativa e sono alleate in caso di problemi di infiammazione alle vie urinarie.
Grazie alla presenza di potassio e altri minerali, inoltre, svolgono un’azione rimineralizzante e ricostituente. Sono indicate, poi, in caso di stipsi in quanto hanno una buona quantità di fibre, ma non è tutto: secondo alcune ricerche svolgerebbero anche un’azione positiva per la salute del fegato aiutando nella secrezione della bile.
Gustose e versatili, in cucina possono essere adoperate per preparare appetitosi antipasti, come involtini, quiche o torte salate, ma anche per condire e accompagnare primi o secondi piatti, in svariate modalità: alla griglia, fritte, ripiene o al vapore.
Sono un ingrediente alla base di grandi classici della cucina italiana come le melanzane alla parmigiana e la caponata.
Dando uno sguardo più in generale al mercato ortofrutticolo, i cavolfiori giungono in prevalenza dal Trentino. Essendo una coltivazione che non apprezza molto la calura estiva, l’andamento climatico piuttosto mite che ha caratterizzato la bella stagione nei luoghi d’origine ne ha favorito il raccolto, aumentato i quantitativi, diminuito i prezzi e migliorato la qualità.
Si stabilizza la produzione dei peperoni che sono in prevalenza italiani o olandesi. Le quotazioni e il livello qualitativo di entrambi sono simili e non si riscontrano significative differenze nemmeno tra gli esemplari rossi e quelli gialli.
È ampia l’offerta dei pomodori: accanto alle consuete varietà a grappolo (ciliegino, datterino e pixel), che in questo periodo dell’anno hanno prettamente origine nazionale, in genere siciliana, compare il tanto atteso pomodoro da salsa, che approda sulla piazza in gran parte dal sud Italia. La qualità è elevata e le quotazioni stanno scendendo considerando i volumi sempre maggiori su cui si può contare.
Le grandinate che nei giorni scorsi si sono abbattute sugli areali produttivi ne hanno ridotto la disponibilità portando a dei rincari.
Passando al reparto della frutta, le fragole sono soprattutto delle regioni italiane settentrionali: la qualità è buona e per assicurarsi quelle di maggior pregio bisogna cercare fra gli approvvigionamenti del Trentino, anche a costo di un prezzo lievemente superiore.
Le stesse considerazioni valgono per i piccoli frutti, che non amano il caldo estivo. L’andamento climatico ne ha favorito la produzione, sia in Trentino sia a latitudini inferiori.
Non si registrano variazioni per quanto riguarda le compravendite di pesche e nettarine, che si possono acquistare con quotazioni stabili. Ve ne sono italiane ed estere (spagnole), con una qualità più che soddisfacente.
Il mercato delle susine è variegato per pezzature, varietà e provenienze. Il livello qualitativo è ottimo e si può trovare merce emiliana o spagnola. Sono reperibili, inoltre, partite dall’est Europa, con prezzo inferiore a fronte di una qualità differente.
Prosegue la campagna delle angurie, che sono soprattutto mantovane. Ce ne sono diverse tipologie per pezzatura e selezione, che incide sul costo. Fra le varietà viene molto apprezzata la baby, contraddistinta da dimensioni inferiori: nonostante abbia un prezzo più alto vanta numerosi estimatori per la maggior praticità di consumo.
È stabile il mercato dei meloni. Le quotazioni sono simili sia per quelli lisci sia per i retati e il raccolto mantovano spicca per la qualità d’eccellenza. È presente anche del buon prodotto ferrarese, acquistabile con un esborso leggermente inferiore.
Per concludere, stanno scendendo i prezzi dell’uva da tavola. Gli areali di provenienza sono nazionali localizzati nel meridione. Facendosi consigliare dal proprio fruttivendolo o ambulante di fiducia si possono scegliere varietà con un ottimo grado zuccherino in grado di soddisfare anche i palati più esigenti.
La ricetta
INVOLTINI DI MELANZANE
Tratta da GialloZafferano.it
https://ricette.giallozafferano.it/Involtini-di-melanzane.html
Ingredienti (per 15 involtini di melanzane)
Melanzane 650 g
Prosciutto cotto 225 g
Passata di pomodoro 400 g
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale fino q.b.
Pepe nero q.b.
Provola 225 g
Aglio 1 spicchio
Basilico q.b.
Preparazione
Per preparare gli involtini di melanzane per prima cosa lavate e asciugate le melanzane, poi eliminate il picciolo e tagliatele per il lungo con una mandolina in modo da ottenere 15 fette spesse circa 1 cm. Adagiate le fette di melanzana su una leccarda foderata con carta forno, oliate, salate e pepate. Ora cuocete in forno ventilato preriscaldato a 210 gradi per 10 minuti.
Nel frattempo preparate il sugo di pomodoro. In un pentolino versate un filo di olio e uno spicchio di aglio. Versate la passata di pomodoro, salate e profumate con il basilico, portate a bollore abbassate la temperatura e cuocete per circa 20 minuti.
Una volta cotte le melanzane iniziate a farcirle con il formaggio e il prosciutto cotto. Arrotolatele per ottenere gli involtini.
Tenete da parte gli involtini. In una pirofila versate 2-3 cucchiai di sugo pomodoro, adagiate gli involtini di melanzane uno accanto all’altro.
Coprite le melanzane con il resto del sugo. Cuocete per 20 minuti in forno preriscaldato in modalità statica a 200°. Una volta cotti, servite gli involtini di melanzane caldi e filanti.
Conservazione
Gli involtini di melanzane si possono conservare in frigorifero per 2 giorni in un contenitore chiuso ermeticamente. Potete congelarli dopo la cottura.
commenta