Bergamo. Pronto il progetto definitivo del carcere di Sant’Agata. Grazie al progetto PinQua, infatti, la riqualificazione di uno degli edifici storici più importanti che appartengono a Città Alta. La parte interessata è pari a 2500 metri quadri, per un investimento di 8 milioni e 800mila euro, di cui gli 8 milioni con il gettito del bando del PNRR e la rimanente parte a carico delle casse del Comune. Un intervento che partirà il 18 ottobre e che sarà realizzato da Gianluca Gelmini dello studio CN10 architetti di Bergamo, professionista che già ha lavorato al ridisegno del centro piacentiniano, in rete con altri colleghi, e che ha vinto il bando per riprogettare l’edificio di proprietà comunale che fu ceduto nel 2012 dal Demanio.
Il progetto definitivo del carcere di Sant’Agata prevede 15 appartamenti, per lo più monolocali, con canone agevolato e rivolti all’housing sociale, con una particolare attenzione a giovani e coppie. Trova così epilogo il conferimento avvenuto undici anni fa sotto l’egida dell’amministrazione Tentorio, con l’approvazione di un intervento volto alla rinascita di uno degli edifici simbolo di Città Alta.
“La Giunta ha deliberato, a seguito del parere favorevole della Soprintendenza che di fatto dà il via all’intervento, l’accoglimento di una modifica – spiega l’assessore alla Riqualificazione Urbana Francesco Valesini -. In particolare, la direzione ci ha invitato a rimodulare il progetto nella parte relativa alle abitazioni, individuandole tutte negli ultimi due piani. In questo modo, il vincolo domina sul valore architettonico dell’edificio e consentirà una rivisitazione di questo genere: sul lato di via del Vàgine ci saranno spazi distribuitivi, corridoi, locali tecnici dedicati all’associazione ad oggi presente ed è prevista anche la creazione di un montacarichi. Il piano cortile, quello dell’ora d’aria, l’ex aula mensa e la chiesetta saranno adibiti a spazi pubblici polifunzionali, mentre il piano dedicato all’ex circoscrizione, quello con accesso dalla Corsarola, accogliendo appunto il parere il parere della Soprintendenza diventerà lo spazio dedicato al Museo del Carcere, mentre gli ultimi due piani, compreso il sottotetto, saranno gli appartamenti. Il Museo sarà gestito dall’Iscrec”.
Ora il cronoprogramma prevede, a progetto depositato, entro il 12 ottobre la determina per l’aggiudicazione, poi la nuova presentazione alla Soprintendenza regionale le modifiche di dettaglio: “Si tratta di un passaggio importante perché ci consente di rispettare appieno i tempi del PNRR, consolidando così il finanziamento degli 8 milioni preventivati nella data prevista. Inoltre daremo risposta anche al tema della casa, perché la quota delle abitazioni in Città Alta, importanti per il centro storico, verranno incrementate, sfruttando proprio l’unico vuoto edificio pubblico. Direi che il modello ibridato funziona, con una parte a destinazione privata e luoghi invece rivolti a quella pubblica. L’aggiudicazione dei lavori avverrà ad ottobre e la conclusione degli stessi nel 2026”.
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