Lo dice la storia: le indicazioni delle amichevoli estive dicono poco, se non pochissimo, ma in alcuni casi offrono spunti interessanti. Vale per tutte, anche per l’Atalanta, che in questo precampionato sta scoprendo un nuovo Giorgio Scalvini, o meglio, uno Scalvini in una nuova posizione.
I più attenti se lo ricorderanno. Già alla terzultima giornata contro il Verona Gian Piero Gasperini aveva deciso di ridisegnare le posizioni della linea difensiva abituale: Toloi come sempre a destra, Djimsiti spostato a sinistra dopo un girone di ritorno giocato interamente in mezzo e poi il classe 2003 piazzato al centro, per duellare a livello fisico con il diretto avversario Djuric e provare a reggere le sue sportellate.
Quella del 20 maggio era stata una delle migliori prestazioni individuali del prodotto di Zingonia in un girone di ritorno non sempre perfetto, ma sembrava una soluzione temporanea. Quanto visto in campo nelle scorse settimane, però, suggerisce altro: in tutte le amichevoli estive dell’Atalanta in cui è stato impiegato, Scalvini ha sempre coperto la posizione centrale dei tre.
Due sono i motivi che spingono a prendere questa soluzione con le pinze: la contemporanea assenza di Merih Demiral e José Palomino, uno a Zingonia ad allenarsi in solitaria in attesa dell’offerta giusta e l’altro infortunato, ma anche corteggiato dal Cagliari, idealmente i due migliori interpreti in quella posizione, e il fatto che è usuale vedere in amichevole soluzioni che non vengono mai riproposte in gare ufficiali.
Stavolta però la sensazione che possa essere un cambiamento più o meno definitivo c’è e deriva dal fatto che è stato acquistato un giocatore di peso come Kolasinac, mancino puro, ideale come braccetto sinistro. E poi c’è la prova del campo: al netto di una distrazione su un calcio piazzato (costato il momentaneo 1-2), nella partita contro il Bournemouth Scalvini ha dominato con l’attaccante delle Cherries Solanke, andando sempre in aggressione alto.
La qualità in impostazione coi piedi tende a fare il resto. Ed ecco che l’idea diventa concreta. Certo, anche nell’estate 2022 il 42 nerazzurro fu provato costantemente a centrocampo, salvo poi tornarci solo per qualche spezzone quando in palio c’erano punti. Anche se in quel ruolo ha gelato l’Olimpico vestito di giallorosso.
Esperimenti che, come detto in apertura, sono abbastanza di routine. In fondo andrebbe anche ricordato che si parla di un ragazzo che, pur se non sembra, non ha ancora nemmeno compiuto vent’anni. Questa volta però c’è la sensazione di poter vedere Scalvini al centro dei tre con buona frequenza lungo l’arco della stagione. Il campo ha detto la sua: ora parlerà il tempo. E Gasp.
commenta