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La strategia

Bergamo, arriva “Ovistop”, il farmaco anticoncezionale per i piccioni

Sono oltre 2000 gli esemplari in città e l'amministrazione comunale punta su un piano di contenimento che, partito tre mesi fa, durerà fino a novembre

Bergamo. Un piano di gestione e di controllo volto al contenimento della popolazione e delle colonie di piccioni. Come? Con Ovistop, un farmaco, mix di mais e di un principio attivo denominato nicarnazzina, volto a generare uova sterili e destinato ai piccioni di Bergamo per limitarne il numero.

Una strategia già sperimentata in altre città, che ha dato buoni risultati, scelta dal Comune di Bergamo per disincentivare l’elargizione di cibo da parte dei cittadini e dei turisti, voluta per dare seguito alle lamentele arrivate nel tempo da parte dei commercianti e dei residenti.

L’iniziativa partita tre mesi fa, ha portato ad una prima fase di monitoraggio e di osservazione del numero di piccioni, prendendo a campione, complessivamente, 9 aree della città, 6 in centro e 3 in Città Alta. Una fase che ha consentito al professor Paolo Pietro Albonetti, docente dell’Università di Genova che sta conducendo lo studio, di identificare, nelle sole zone prese in esame, che le colonie di piccioni a Bergamo contano oltre 2000 esemplari.

“Abbiamo scelto di censire la popolazione dei colombi urbani per capirne il numero e poterlo raffrontare nei mesi a venire – così Albonetti -. I luoghi di monitoraggio e di azione del protocollo sono stati Piazza Mascheroni, Piazza Vecchia e Piazza del Mercato delle Scarpe, oltre le zone dei parchi nella parte bassa della città, a Piazzale degli Alpini, Piazza Sant’Anna, Piazza Cavour, Piazza Rezzara, Piazza Dante e della Repubblica. E, rispetto alla periferia, al quartiere di Campagnola.  Il protocollo riguarda 579 colombi, non tutta l’intera popolazione: il 44% dei censiti si trova in Città Alta, mentre il 55% nella parte bassa, e ha avuto la durata di tre mesi”.

E rispetto alla scelta di contenerne il numero, la scelta dell’amministrazione comunale è stata quella di somministrare ai piccioni una cura farmacologica che verrà somministrata attraverso un mais speciale, distribuito dagli operatori di Aprica. L’azienda opererà da lunedì a venerdì, fino al mese di novembre, proprio nei 9 punti complessivi che sono stati oggetto di osservazione. Con l’obiettivo, a fine della stagione, di verificare la bontà dell’intervento.

“Il primo anno potrebbe stabilizzare la situazione, mentre dal secondo puntiamo alla diminuzione del numero”.

Nei luoghi di spargimento del mangime speciale, Aprica che metterà dei cartelli, anche per avvisare la cittadinanza dell’azione in corso. E non mancano le rassicurazioni sulla composizione del mais: “Si tratta di un farmaco che ha come principio attivo della nicarnazzina – racconta Marco Pellizzari, consulente farmacologico -, che non ha nessun effetto negativo sui mammiferi, quindi cani e gatti sono assolutamente al riparo. Se dovessero infatti trovare resti di mangime sulla strada, non incorreranno in nessun pericolo. Come del resto accadrà ai piccioni che né si ammaleranno, né moriranno; semplicemente deporranno uova infeconde”.

Generico luglio 2023

L’assessore Stefano Zenoni: “Si tratta di un progetto molto interessante, che abbiamo ben accolto per via dell’efficacia dell’intervento stesso. La volontà è quella di contenere il numero dei colombi urbani senza però provvedere al loro abbattimento, pensando, piuttosto, ad una serie di interventi strategici che tengano conto del benessere degli animali”.

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