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Il dibattito

Attività doposcuola per i figli dei genitori che lavorano, bocciata dalla Regione la proposta Scandella

Il consigliere dem: "Soprattutto nei territori montani e periferici manca un servizio educativo pomeridiano stabile e accessibile"

Si sente spesso parlare di ripopolamento della montagna e di sostegno alla genitorialità. In quest'ottica, la proposta di attività doposcuola del consigliere bergamasco del Pd Jacopo Scandella appare più che sensata. "In tanti territori della nostra regione all'una del pomeriggio la scuola finisce, dopo non c'è più nulla - spiega in un video -. Per cui, se sei un genitore che abita in quei territori e devi lavorare, come fai? Baby-sitter, nonni, spazi a pagamento per fortuna ci sono, ma non esiste un servizio educativo pomeridiano stabile e accessibile a tutti. Costruito con le scuole, i comuni, il terzo settore".

Soprattutto nei territori montani e periferici, come possono essere le valli bergamasche, mancano delle attività doposcuola.

Per questo, attraverso un ordine del giorno, il consigliere dem ha impegnato la Giunta "a operare nell’ambito del bilancio regionale al fine di stanziare le risorse necessarie a realizzare, in modo particolare nelle realtà educative sprovviste del tempo pieno e in collaborazione con istituzioni scolastiche, terzo settore ed enti locali, un servizio stabile e continuativo di attività educative pomeridiane accessibile a tutti gli alunni e a tutti i genitori, in tutti i territori della regione, che concorra così all’ampliamento delle opportunità educative e di conciliazione".

 

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La proposta è stata bocciata da Regione Lombardia giovedì (27 luglio) durante la seduta per l'approvazione dell'assestamento di bilancio. Il tema, però, è di grande attualità come dimostra il dibattito scatenato da un articolo pubblicato recentemente Bergamonews. Una mamma, Silvia Butera, ritiene "assurdo e insostenibile che i bambini stiano a casa da scuola tre mesi di fila in estate. Il problema è reale e coinvolge tantissime famiglie. Già a fine maggio bisogna organizzare, pianificare, investire: dove li mando i bambini da giugno fino a settembre?"

"Ringrazio di cuore i Cre delle parrocchie di esistere, ringrazio i centri estivi comunali, i campiscuola, i Summer camp d’ogni tipo, tutti pronti a soddisfare ogni gusto ed esigenza, a proporre attività, laboratori, arte, inglese. Ma…resta un enorme Ma. Il fatto che le scuole finiscano a giugno e ricomincino a settembre può risultare molto difficile da gestire, sia dal punto di vista finanziario che da quello organizzativo. Molti genitori lavorano a tempo pieno e possono permettersi, se va bene, giusto due settimane di vacanza Senza una rete di supporto familiare o sociale è difficile trovare una soluzione adeguata e conveniente (che duri per ben tre mesi netti) per la cura dei bambini. “Potevi anche non far figli”, ti dice qualcuno. Davvero? Davvero i figli sono solo “affare” di chi li mette al mondo?".

Ma il problema, per tanti genitori, si estende anche al resto dell'anno.

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