Quando l’amichevole tra Bournemouth e Atalanta è stata annunciata, lo scorso 17 giugno, le ironie del web si sono scatenate: inevitabile, vista la netta somiglianza che accomuna i due loghi. Due teste bianche, i capelli al vento disegnati, quasi come se fossero gemelle.
![Bournemouth Atalanta](https://www.bergamonews.it/photogallery_new/images/2023/06/generico-giugno-2023-747439.jpg)
In realtà da spartire hanno poco, se non nulla: quello del club inglese non fa infatti riferimento all’eroina della mitologia greca, bensì ad un calciatore che ha fatto la storia, Dickie Dowsett, prima attaccante e poi direttore commerciale, che nel 1972 ha voluto ritrarre sé stesso sullo stemma del club.
Insomma, la “gemellanza” tra le Cherries e l’Atalanta non sussiste. Già, Cherries, ciliegie, è il soprannome storico: è dovuto al rosso molto chiaro e acceso delle divise (alternato a strisce nere) e anche per l’origine del campo, che un tempo sorgeva vicino a dei frutteti.
L’impianto che ospiterà la Dea – nel Dorset, regione del sud della Gran Bretagna – si chiama storicamente Dean Court, anche se per motivi di sponsor oggi è conosciuto come Vitality Stadium. Ospita circa 12mila spettatori: pochissimi per gli standard inglesi, tanto chesarebbe considerato piccolo persino per la terza serie. Figuriamoci per la Premier League.
Tra l’altro, fino alla promozione del Luton di quest’anno, quello di Bournemouth – cittadina di 180mila abitanti – era il più piccolo mai visto nella storia del massimo campionato inglese. Volendo, potrebbe essere considerato lo specchio della poca tradizione calcistica ad alti del club.
![Bournemouth](https://www.bergamonews.it/photogallery_new/images/2023/07/generico-luglio-2023-750712.jpg)
La prima promozione in Premier League le Cherries l’hanno festeggiata nel 2015, completando una clamorosa risalita iniziata nel 2010 dalla League Two (quarta serie) con in panchina Eddie Howe, oggi allanatore del Newcastle, che l’anno prossimo farà la Champions League): prima giocatore e poi allenatore, uomo simbolo della storia del club, fino al 2020 in panchina.
Nel 2017 ha condotto la squadra al nono posto, miglior piazzamento nella storia, a cui è seguito un dodicesimo l’anno successivo. Non ha potuto evitare la retrocessione nel 2020, ma due anni dopo ecco la risalita. E l’anno scorso è arrivata la conferma con la salvezza, dopo un rush finale in crescendo: era caduto a fondo classifica a marzo.
La rosa a disposizione del nuovo allenatore Andoni Iraola, 41 anni, ex giocatore, una vita nell’Athletic di Bilbao, nell’ultimo triennio al Rayo Vallecano, è colma di volti noti al calcio italiano. Si segnala su tutti il portiere Neto, ex Fiorentina (dal 2011 al 2015) e nei due anni successivi alla Juventus, prima di volare in Spagna tra Valencia e Barcellona e sbarcare in Inghilterra l’estate scorsa.
C’è però anche Hamed Junior Traoré, ex Sassuolo ed Empoli, “fratello” dell’ex atalantino Diallo (si scoprì in seguito che non erano imparentati), l’ex Roma Justin Kluivert, l’ex portiere dell’Inter Radu, l’ex primavera del Milan Milos Kerkez, grande colpo estivo, seguito anche dalla Lazio.
E poi c’è Philip Billing, centrocampista danese che la Dea sta seguendo con interesse. Nelle Cherries gioca anche un ex obiettivo come Marcos Senesi, difensore italo-argentino, seguito dalla Dea nel 2020. Altri nomi chiave sono l’interessantissimo esterno classe 2002 Ouattara, l’ex promessa di Liverpool e Chelsea Solanke, più altri giovani talenti come il centrale ucraino Zabarnyi o il centrocampista Tavernier.
Insomma, per l’Atalanta di Gasperini sarà un primo, vero test, contro una squadra di livello. Sarà visibile su Dazn: calcio d’inizio alle 16 ore italiane.
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