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Bergamo

Esproprio Fiera, Facoetti: “Cercare una conciliazione”. Gori: “Ente non profittevole, si va avanti”

Vota a favore la maggioranza, Carrara, Ribolla e Facoetti astenuti. Bergamo Ideale e Fratelli d'Italia non votano

Bergamo. A tenere banco è la delibera relative al contenzioso nato sotto l’egida dell’amministrazione Veneziani, quella cioè relativa all’esproprio del terreno della Fiera. A ripercorrerne la storia è Sergio Gandi, vice sindaco e assessore al Bilancio, che accende la discussione sul debito fuori bilancio relativa al filone Coffari, per un importo di 1,6 milioni di euro, imputato al Comune a febbraio scorso.

“Una sola sentenza, per un solo giudizio, per la quale abbiamo accantonato l’importo nel fondo contenzioso – così Gandi -“. Per la quale Palazzo Frizzoni sta valutando la possibilità di fare ricorso in Cassazione. Ma se la Corte d’Appello dovesse accogliere la stessa richiesta per gli eredi Agliardi, Palazzo Frizzoni dovrà sborsare più di 10 milioni di euro, oltre agli oltre 6 milioni già versati nel 2016 sulla stessa vicenda.

L’osservazione di Simone Paganoni, Patto Civico: “Mi chiedo innanzitutto se, a fronte di un pagamento, al Comune verranno conferite ulteriori quote in Fiera Nuova. Poi mi permetto di ricordare che ai tempi della Giunta Veneziani tutto il centrosinistra votò contro, Forza Italia a favore e tutta la Lega, salvo Bordogna. Spiace oggi dover affrontare un debito fuori Bilancio non provocato da questa maggioranza e pertanto auspicabile che oggi il voto sia unanime. I debiti andranno a ripercuotersi sulle tasche dei cittadini. Voterò a favore perché è giusto farlo”.

Enrico Facoetti, Lega, rimarca il concetto: “Noi discutiamo il debito per quello che è successo nel 2016. E ci chiediamo come è possibile che siamo arrivati a questo importo. E la domanda è proprio se prima di questo c’è stato un tentativo di conciliazione. E dal punto di vista tecnico mi piacerebbe sapere che nel 2003 avendo conferito un valore aveva già previsto il cambiamento degli stessi, conscia di eventuali ricorsi: quindi se paghiamo ci verranno riconosciute delle quote di Fiera Nuova, aggiuntive e se sì in che forma? E se fosse sì lo dovremmo considerare un debito fuori bilancio o no? E dietro questa sequela di azioni giudiziarie, forse non è più giusto chiudere la vicenda qua?”.

“Dopo 20 anni di contrastanti decisioni della autorità giudiziaria abbiamo dovuto votare questa sera il riconoscimento di un debito fuori bilancio generatosi a seguito di una improvvida scelta della allora maggioranza di centro destra di espropriare le aree su cui edificare la fiera di Bergamo corrispondendo un indennizzo inferiore a quanto ragionevolmente dovuto – così Ezio Deligios, lista Gori -. Indipendentemente dalle considerazioni sul giudizio legale è innegabile il fondamentale contributo portato dalla fiera alla vita economica, e non solo, sella comunità bergamasca. L’ospedale da campo Covid e il centro vaccinale. Tutto tristemente inutile. Senso di responsabilità avrebbe richiesto un voto unanime del consiglio a favore del riconoscimento ma ogni richiamo in quel senso è caduto nel vuoto. Una brutta pagina per la città scritta da chi vorrebbe prepararsi a governarla”.

Il sindaco Giorgio Gori: “Rispetto al tema delle quote, stiamo dialogando con Fiera Nuova per fare in modo che tenga conto di una revisione favorevole rispetto alla vicenda dell’epoca. Rispetto invece alla questione della possibilità di perorare una conciliazione, ai tempi e ora, non è plausibile perché immaginare la quantificazione di un servizio non è criterio considerevole. Quindi non sono d’accordo con la considerazione sollevata dal consigliere Facoetti perché ritengo che si debba tenere fede alla natura dell’utilizzo dell’ente stesso. Stiamo parlando di una realtà che eroga prettamente servizi e come tale non è profittevole”.

La replica di Sergio Gandi: “Non potete rispondere buttando la croce addosso a chi è arrivato all’ultima fase di una vicenda. Come mai Facoetti assessore, dopo la prima sentenza, non ha favorito una transazione? Come si fa a conciliare una situazione che parte da un importo di 5 o 6 milioni di euro senza peraltro una decisione presa? E il giudizio merita di essere coltivato anche perché i costi del ricorso sono veramente un’inezia rispetto alla cifra di cui stiamo parlando, fatto salvo che se la questione segue un principio di ragionevolezza e giustizia trovo assolutamente corretto il continuare a procedere”.

Vota a favore la maggioranza, Carrara, Ribolla e Facoetti astenuti. Bergamo Ideale e Fratelli d’Italia non votano.

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