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Take care

Per l'estate

Creme solari, per evitare ustioni scegli le più indicate e impara ad applicarle

I consigli della dottoressa Gabriella D’Anna, dermatologa di Habilita San Marco

Tempo d’estate, di vacanze, di sole e di abbronzatura. Attenzione però a come ci si espone ai raggi. Quali sono le creme protettive più indicate e come applicarle perché facciano effetto? Risponde la Dottoressa Gabriella D’Anna, dermatologa di Habilita San Marco, il poliambulatorio in piazza della Repubblica 10 a Bergamo.

“Cominciamo con il dire che ognuno di noi, in base al colore degli occhi, dei capelli e della pelle, ha una diversa sensibilità all’esposizione alla luce solare. Queste variabili si definiscono come fototipo di ogni singolo individuo. In Italia sono presenti soprattutto soggetti di ‘fototipo 2’ e ‘fototipo 3’. Il primo riguarda i soggetti biondi, con gli occhi chiari, la pelle chiara che si scotta facilmente, mentre il ‘fototipo 3’ è quello delle persone con capelli e occhi castani, pelle chiara, ma che si abbronza facilmente e si scotta con esposizione prolungata al sole. La foto protezione, necessaria per evitare ustioni di primo e secondo grado e, con esposizioni ripetute negli anni, danni cutanei cronici, varia in base al tipo di pelle di ogni persona. Varia anche a causa delle abitudini nell’esporsi: chi ama stare a lungo sotto il sole, comprese le ore centrali della giornata o ama fare gite in barca, ha un rischio molto più elevato, rispetto a chi, invece, preferisce esporsi solo nelle prime ore della mattina o nel tardo pomeriggio. Non è quindi semplice dare un consiglio che vada bene per tutti. Se però vogliamo fornire una linea guida generale, possiamo suggerire di non esporsi più di un paio d’ore consecutive, evitando l’esposizione dalle ore 11 alle ore 16. Per il resto consiglierei di proteggersi all’ombra e con valide creme fotoprotettive”.

Quali prodotti fotoprotettivi è più indicato utilizzare?

“Nella mia pratica quotidiana incontro molti pazienti che sono convinti di proteggersi utilizzando prodotti con un fattore di protezione solare intorno ai 15/20. Per noi dermatologi è scorretto: la fotoprotezione efficace, ai fini della prevenzione del danno attinico, alle nostre latitudini, parte da un minimo di 30 per i fototipi 3 e di 50 per i fototipi 2. Ma scegliere la crema giusta non è sufficiente, è fondamentale anche applicarla nel modo corretto. In molti pensano che sia sufficiente lasciare uno strato abbondante di protezione sulla pelle senza farla penetrare. Occorre invece mettere uno strato sottile di crema, massaggiarla, farla assorbire e ri-applicarla ogni due o tre ore, anche se si tratta di creme resistenti all’acqua”.

Quali rischi si corrono se non ci si protegge adeguatamente dal sole?

“Il primo rischio è quello dell’ustione, che insorge dopo 2 o più ore. L’ustione di primo grado avviene quando la cute assume un colorito rosso molto intenso. Nell’ustione di secondo grado si formano vesciche o bolle, lesioni che contengono un liquido chiamato siero”.

Quali sono le parti più a rischio?

“Le parti del corpo più esposte ai raggi solari e le più delicate come le spalle, la parte alta del dorso e il decolleté: qui è presente la pelle più sottile e sensibile. Attenzione a non dimenticarsi delle orecchie e del dorso dei piedi: anche qui ci si scotta spesso senza accorgersene. Gli uomini calvi o rasati non dimentichino il cuoio capelluto. Un’errata fotoprotezione può provocare anche danni cronici. Quello che si presenta in prima battuta è la lentiggine solare: parliamo di quelle macchioline marroni così fastidiose che insorgono sul dorso delle mani, sulle braccia, sul viso e sulle spalle, ma si tratta di lesioni benigne. Il passo successivo è la cheratosi attinica, patologia che viene considerata come un carcinoma in situ e quindi è da trattare come tale. Per fortuna, però, non tutte le lesioni evolvono in carcinomi”.

Per i bambini ci sono indicazioni particolari da seguire?

“C’è da dire che il sole fa bene ai bambini, ma devono essere assunte determinate accortezze. Dopo aver applicato una crema fotoprotettiva, il bimbo può essere esposto al sole indossando una maglietta a mezze maniche, calzoncini e, soprattutto, un cappellino sulla testa. Anche il collo e la schiena vanno protetti adeguatamente poiché, giocando, il bambino è spesso chinato e le parti a rischio scottatura sono proprio queste”.

Quindi, come si ottiene una bella abbronzatura?

“Tenete presente che l’abbronzatura ottenuta utilizzando delle creme, lozioni o gel protettivi è molto più omogenea e molto più duratura nel tempo, proprio perché si evita l’ustione. Vorrei sfatare il mito che con i prodotti fotoprotettivi non ci si abbronzi: è un concetto sbagliato. Utilizzando le creme ci si abbronza più lentamente, ma con risultati decisamente migliori sia dal punto di vista della salute, sia da quello estetico”.

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