Treviglio. “I rilevamenti sulla presenza di Pfas nelle acque potabili della città non evidenziano particolari criticità”. È questa la risposta dell’assessore con delega all’Ambiente Michele Bornaghi all’interpellanza presentata durante il consiglio comunale di martedì (25 luglio) dal consigliere del PD Erik Molteni, in cui veniva richiesto il risultato delle valutazioni ambientali e sanitarie effettuate dall’amministrazione.
I Pfas – sostanze perfluoro alchiliche – sono composti che da più di cinquant’anni vengono impiegati nelle industrie per rendere resistenti ai grassi e all’acqua capi d’abbigliamento, contenitori alimentari e padelle. È possibile trovare tracce di Pfas anche nei prodotti a uso domestico come insetticidi, detergenti e lucidanti per pavimenti.
L’esposizione a queste sostanze può avere gravi effetti sulla salute, causando disfunzioni tiroidee (con conseguenti problemi di fertilità), patologie al fegato e al sistema immunitario, obesità, diabete (anche gestazionale), riduzione della risposta immunitaria ai vaccini e formazione di neoplasie. Nonostante la loro pericolosità, attualmente non risultano campagne riguardanti i rischi degli Pfas rivolte ai cittadini, che quindi non conoscono bene i pericoli a cui sono esposti.
Lo scorso giugno un report di Greenpeace ha evidenziato come in Lombardia sia stata registrata la presenza di Pfas in quasi il 20% delle analisi condotte negli ultimi tre anni da istituzioni e gestori idrici.
“Dando uno sguardo alla contaminazione rilevata per province, la maglia nera spetta a quella di Lodi, con l’84,8% dei risultati dei campioni ricevuti da Greenpeace Italia positivo alla presenza di PFAS; a seguire le province di Bergamo e Como, rispettivamente con il 60,6% e il 41,2% dei campioni contaminati” – si legge nel report di Greenpeace.
L’assessore Michele Bornaghi risponde così all’interpellanza di Molteni: “La società Cogeide Spa – gestore del servizio idrico integrato del Comune di Treviglio – dimostra da tempo una grande attenzione al tema dei Pfas, indipendentemente dai parametri legislativi presenti e futuri. Sulla base delle informazioni scientifiche raccolte in questi anni, Cogeide ha integrato infatti un piano di controllo sulle acque a uso potabile per la ricerca di queste sostanze. Inoltre, in collaborazione con l’ufficio tecnico e con il laboratorio che segue la pratica analitica, il gestore ha anche preso in carico uno studio idrogeologico per approfondire la questione”.
“Allo stato dei rilevamenti, la qualità dell’acqua di Treviglio non evidenzia particolari criticità, essendo al di sotto della soglia di 0,1 microgrammi litro, limite previsto dal decreto legislativo del 6 marzo 2023, recepimento della Direttiva dell’Unione Europea 2020/2184 che entrerà in vigore dal 12 gennaio 2026” – conclude Bornaghi.
Il Comune continuerà a monitorare la situazione Pfas in collaborazione con Cogeide Spa, che attualmente sta valutando alcuni trattamenti depurativi tramite l’utilizzo di filtri a carbone attivo.
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