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La polemica

Brembate Sopra, arriva la ginnastica artistica sulla pista indoor di atletica? Atleti in rivolta

La Polisportiva scrive all'amministrazione, denunciando già condizioni difficili nello svolgimento della propria attività: "Una pedana fissa su 6 delle 8 corsie? Toglierebbe a circa 200 atleti la possibilità di allenarsi in sicurezza"

Brembate di Sopra. A Brembate di Sopra botta e risposta fra la Polisportiva e HServizi SpA, la società che gestisce gli impianti sportivi.

LA POLISPORTIVA

Scoppia la polemica a Brembate di Sopra sul futuro della pista di atletica. Nelle scorse ore gli atleti della Polisportiva hanno inviato una lunga lettera all’amministrazione comunale e al gestore dell’impianto sportivo dopo aver saputo che gli stessi starebbero pensando di dedicare 6 delle 8 corsie dell’impianto indoor a uso esclusivo della ginnastica artistica.

Uno scritto che parte dagli articoli 2 e 31 della Costituzione, ricordando come la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza preveda che “i ragazzi hanno il diritto di praticare lo sport in un ambiente sicuro e sano, igienicamente a norma…e soprattutto hanno diritto di pari opportunità”.

Una puntualizzazione che si ricollega a quanto negli anni gli atleti hanno denunciato e sopportato: “Abbiamo dovuto convivere con delle mancanze (riscaldamento spento in inverno, allenamenti a 4°C, scarsa pulizia dell’impianto e mancanza dell’acqua calda), a cui raramente è stato dato adempimento. Mancanze che negano i diritti riportati poco sopra”.

Entrando nel merito della questione, però, a far balzare sulla sedia gli atleti della Polisportiva è stata l’idea di voler modificare l’attuale ambiente indoor, con conseguente installazione di una pedana fissata a terra con viti e supporti che bucheranno il tartan.

“A tal proposito – continuano gli atleti – serve rievocare alla mente di coloro i quali tendono a dimenticare che il tunnel indoor non è un impianto polivalente, e ciò è scritto nella Convenzione che è stata stipulata tra il Comune e la società che gestisce l’impianto. Ciò vuol dire che il palazzetto non può essere adibito all’uso da parte di altre discipline, se non compatibili (e non concomitanti)”.

Le problematiche che ciò comporterebbe sono al limite del disastroso per chi pratica atletica: “Inserire viti nel tartan, costituito da una miscela di caucciù e resine sintetiche, nella quale sono dispersi e compressi trucioli di gomma ne comporterebbe la rottura e l’impianto sarebbe inutilizzabile in futuro per gli allenamenti. La Polisportiva comprende una quarantina di atleti che hanno dai 16 anni in su che giornalmente si allenano per ore nell’indoor, e più di 150 bambini e ragazzi che periodicamente si allenano nei vari corsi di avviamento all’Atletica. La domanda sorge spontanea. Come fanno più di 200 persone ad allenarsi in due/tre corsie? Eliminiamo i corsi dei bambini e dei ragazzi? Ed ecco che il diritto allo Sport e alle pari opportunità viene meno”.

Ma i problemi, denunciano, non finiscono qui perché con la nuova distribuzione degli spazi si creerebbero anche condizioni pericolose per l’incolumità di tutti: “Gli atleti corrono con scarpe chiodate, i lanciatori fanno tecnica di lancio, altri passano ostacoli a velocità medio elevate… Se un ostacolista facesse cadere un ostacolo su una bambina che sta cimentandosi sulla trave? Se un velocista non vedesse attraversare una bambina in pista e la prendesse in faccia con le scarpe chiodate? Noi facciamo molta attenzione quando ci alleniamo. I lanciatori fanno tecnica di lancio quando noi velocisti/ostacolisti abbiamo finito l’allenamento, gli ostacolisti tengono due corsie libere per eventuali cadute… Con due corsie per 200 persone e 6 occupate dalla ginnastica artistica vediamo difficile poter rispettare questi spazi. Se malauguratamente succedesse un evento simile, sarebbe un bel problema dal punto di vista delle norme di sicurezza, non trovate) Inoltre, diversi atleti Fispes (ad esempio ragazzini ipovedenti) si allenano nei corsi di avviamento all’Atletica. Come può un ragazzo ipovedente allenarsi insieme ad altre 200 persone in due corsie di 60 metri ognuna? Sarebbe costretto a smettere di fare atletica e ciò comporterebbe una mancanza del diritto alle pari opportunità”.

Allo stesso tempo la pista esterna risulta poco utilizzabile: “È rovinata, ormai ridotta a cemento. Piena di buche. E tra l’altro nel tagliare gli alberi recentemente i giardinieri hanno fatto cadere dei tronchi in pista, spaccandola in diversi punti. A causa delle sue pessime condizioni diversi atleti sono costretti a doversi rivolgere spesso al fisioterapista. Inoltre in inverno risulta quasi impossibile allenarsi fuori. Senza contare il fatto che con l’arrivo delle squadre di calcio sarà impossibile allenarsi”.

Al termine del lungo elenco di impedimenti che creerebbe l’arrivo della ginnastica artistica, gli atleti della Polisportiva hanno voluto ricordare ciò che alcuni di loro hanno costruito con fatica allenandosi con costanza in quell’impianto: Chiari Minotti e il suo minimo per gli Europei U20 nei 100 ostacoli, i titoli di campione italiano di salto in lungo e di vice campione italiano nel triplo di Rocco Martinelli, il bronzo nei 110 ostacoli di Michele Arrigoni ai Campionati Italiani allievi, Anna Rota e il suo 5,85 nel salto in lungo che è valso il secondo posto ai campionati italiani indoor, gli 11 titoli italiani e le 3 presenze con la Nazionale Seniores di Federica Curiazzi.

“La Polisportiva ed in particolare il suo dirigente, Dino Bellini, negli anni hanno sempre dato il massimo per formare dei bambini che crescendo sono diventate stelle dell’Atletica Italiana. È davvero un peccato che questo enorme sacrificio e amore per lo sport sia ridotto in fumo per una mera questione economica e di visibilità”.

Parole alle quali si sono aggiunti anche quelle pubblicate sui social da Federica Putti, che a Brembate Sopra sta crescendo anche come tecnico: “Lo spazio che pensano di destinare alla ginnastica viene utilizzato da noi nel primo pomeriggio per allenare i bambini piccoli in concomitanza con ragazzi e cadetti, nel tardo pomeriggio come spazio di rallentamento dei 60 metri per ostacolisti, velocisti e saltatori – spiega – E in concomitanza o post allenamento dei velocisti, viene montata la pedana dei lanci e utilizzato quello spazio come zona di lancio del peso o in alternativa come spazio dedicato agli esercizi di marcia e mezzofondo nelle giornate fredde o troppo piovose. Installando una pedana di ginnastica fissa a terra tolgono la possibilità di svolgere in sicurezza tutte le nostre attività di atletica, costringendo circa 200 atleti all’utilizzo di sole due corsie, impedendo di procedere in sicurezza con tutte le attività. Noi atleti abbiamo inoltrato una lettera alle istituzioni chiedendo di ascoltarci e di trovare un altro spazio per montare questa struttura, o un’altra soluzione che non tolga spazio e possa far crescere in sicurezza e in serenità uno dei pochi sport che accoglie tutti senza discriminazioni (nel nostro vivaio sono presenti anche atleti Fispes e Fisdir ). Confidando che questa richiesta venga presa in considerazione vi chiedo di condividere per evitare che l’atletica venga nuovamente calpestata da chi ha più potere e soldi”.

I GESTORI

Marco Donadoni, presidente e amministratore delegato di HServizi SpA, che gestisce gli impianti sportivi, specifica: “Siamo i gestori del centro sportivo di Brembate di Sopra da oltre due anni e nell’ultimo anno la Polisportiva non ha saldato i canoni dovuti per l’utilizzo degli spazi all’interno di questi impianti. Non li ha corrisposti nonostante benefici di uno sconto di circa 15mila euro all’anno sulle tariffe determinate dal Comune per favorire la pratica dello sport per bambini e ragazzi. Per continuare a garantire l’apertura degli impianti sportivi, abbiamo avuto la necessità di allargarne la fruizione ad altre realtà e nello specifico abbiamo contattato il Cus, il Centro Sportivo dell’Università degli Studi di Bergamo, presenza importante e solida del territorio orobico. Il suo coinvolgimento ha anche un significato strategico, perché permette di arricchire l’offerta delle attività svolte al centro di Brembate di Sopra, in particolar modo per quanto riguarda la ginnastica artistica. La nostra società si è fatta carico del progetto per il rifacimento della pista di atletica, che ha comportato un impegno di circa 30mila euro. Questa somma si aggiunge a investimenti pari a quasi un milione di euro che abbiamo realizzato più in generale sugli impianti sportivi a Brembate di Sopra”.

“Essendo una società pubblica – conclude Donadoni – abbiamo una grande responsabilità sia verso il Comune di Brembate di Sopra, per tenere aperta la struttura, sia verso gli altri 30 Comuni soci di HServizi SpA. Dispiace vedere che la Polisportiva sia arrivata a questo punto perché conoscendo il paese presumo che le famiglie abbiano corrisposto le rette. Non possiamo permettere, però, che si verifichino situazioni come questa: comportano perdite di risorse e non è giusto verso chi adopera il centro sportivo pagando regolarmente”.

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