Ranzanico. Dopo quattro giorni di ricerche era difficile attendersi un epilogo diverso. È stato rinvenuto intorno alle 12,30 di mercoledì il corpo senza vita di Orlando Gonzales Puma, il 32enne boliviano disperso da domenica (2 luglio) nelle acque del lago d’Endine, all’altezza di Ranzanico.
Sommozzatori e vigili del fuoco lo hanno cercato senza sosta, anche con l’ausilio di robot e sonar per scandagliare il fondo fangoso del lago. Quel giorno, il 32enne stava passando la giornata insieme alla compagna, alla figlia 17enne di lei e a un amico di Albino. Dopo pranzo, i quattro avevano noleggiato un pedalò e si erano spinti al largo. La giovane si era tuffata, ma il vento e la corrente l’avevano allontanata dal pedalò.
Ad un certo punto il 32enne ha afferrato il salvagente, lo ha lanciato e portato alla ragazza dopo essersi tuffato in acqua. Ha poi cercato di ritornare a nuoto sull’imbarcazione. Mancava poco, ma Orlando Gonzales Puma è stato inghiottito dalle acque e non è più riemerso. “Forse dopo un crampo, forse dopo aver bevuto troppa acqua”, raccontano le persone che erano con lui.
Arrivato in Italia dalla Bolivia nel 2015, si era trasferito a Gazzaniga e aveva studiato all’istituto alberghiero di Nembro. Qualche anno fa, tramite la comunità di don Fausto Resmini di Sorisole, aveva trovato lavoro come muratore alla Casa del Giovane di Bergamo, dove svolgeva anche dei piccoli lavori di manutenzione. Aveva due figli di 12 e 14 anni, nati dal precedente matrimonio. La salma è a disposizione delle autorità giudiziaria, nella camera mortuaria dell’ospedale Papa Giovanni di Bergamo.
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