Bergamo. Sarà mercoledì 21 giugno la data d’inizio delle prove d’esame. Molti degli studenti alle prese con l’esame di maturità – sono 9mila quelli bergamaschi – si occuperanno di mantenere riti scaramantici e tradizioni in questo momento che concentra nostalgia, catarsi ed emozioni sparse in vista della prova e del futuro che li aspetta.
Il film “Notte prima degli esami” è un manifesto generazionale, ispirato all’omonima canzone di Antonello Venditti. Un lungometraggio che ha accompagnato e continua ad accompagnare gran parte dei giovani maturandi durante questa fase della vita.
La storia, ambientata negli Anni Ottanta, accompagna Luca – il protagonista – che si appresta ad affrontare la maturità insieme agli amici di una vita, in quell’estate che sarà anche l’ultima insieme prima che le loro vite imbocchino strade diverse e cambino completamente.
Perché questo film è diventato così importante? Tanto da essere considerato un cult?
L’esame di maturità è da sempre un po’ spaventoso, ma, guardandosi indietro, si comprende il traguardo che si sta raggiungendo e di come possa portare con sé ricordi di un’età spensierata, in cui è concesso fare errori.
Ed è proprio per questo che l’opera di Brizzi è diventata uno specchio generazionale: rappresenta, in modo leggero e spensierato, questo passo importante verso l’età adulta concedendo un momento di svago a chi deve affrontare la fatidica maturità.
Racconta la paura di non aver fatto abbastanza, il senso di ansia ed euforia dei ragazzi, la tensione di essere messi alla prova.
Brizzi rappresenta quella “linea d’ombra” che un po’ incuriosisce, al termine della quale si è un po’ meno adolescenti e un po’ più adulti.
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