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Il ricordo

Morto sul Lyskamm, l’ex presidente del Cai Valoti: “Angelo ha trasformato la sua passione in impegno”

Panza era istruttore nazionale di scialpinismo e si occupava di formazione e sicurezza

Sorisole. “Non si può trovare un perché di fronte a certe tragedie. Possiamo solo dire che esiste l’imponderabile. Capita che la montagna divenga fatale anche per le persone più esperte”.

Paolo Valoti è lo storico presidente del Cai di Bergamo, ha ricoperto l’incarico per molti anni, fino allo scorso aprile. Angelo Panza era un suo amico: è morto lunedì 19 giugno precipitando per 400 metri mentre con la sua compagna di cordata era in marcia per raggiungere la vetta del Lyskamm, a oltre 4mila metri di quota. I due procedevano con piccozza e ramponi lungo il percorso della traversata sul versante italiano, nella catena del Monte Rosa, quando qualcosa è andato storto. Per Angelo, 67 anni, originario di Sedrina ma residente a Sorisole, non c’è stato nulla da fare. La donna, quando è stata soccorsa in seguito all’allarme lanciato dagli alpinisti di un’altra cordata, era cosciente ed ora si trova ricoverata in Rianimazione all’ospedale di Aosta. È in prognosi riservata.

“La passione di Angelo gli ha permesso di scalare le montagne più importanti a livello italiano e internazionale – spiega Valoti -. A febbraio aveva raggiunto la vetta dell’Aconcagua, la montagna più alta del Sudamerica, in Argentina. E questa passione, che aveva fin da quando era giovanissimo, l’aveva trasmessa e messa a disposizione degli altri. Era una persona molto impegnata nel Cai soprattutto nell’ambito della formazione e della sicurezza. Non a caso era istruttore nazionale di scialpinismo”.

Panza era anche direttore della scuola internazionale orobica di scialpinismo, faceva parte delle commissioni regionali e nazionali di alpinismo e scialpinismo. Era un grande esperto, una persona estremamente prudente quando si trovava a scalare le cime, che affrontava sempre con molta concentrazione e la giusta attrezzatura.

 

angelo panza

 

L’imponderabile. Perché nemmeno Valoti riesce a spiegarsi cosa possa essere successo su quel ghiacciaio lunedì mattina.

“Angelo era una persona gioiosa, ironica, di compagnia. Non perdeva occasione per farsi coinvolgere, abbiamo vissuto dei bellissimi momenti di condivisione insieme – prosegue l’ex presidente del Club Alpino Italiano di Bergamo -. Tutti gli istruttori lo conoscevano, lo stimavano, lo ammiravano perché è stato un uomo che ha trasformato la sua passione in impegno e spirito di servizio“.

Martedì 20 giugno sarà la giornata del riconoscimento della salma, che si trova alla camera mortuaria di Gressoney-La-Trinité. “Poi come Cai penseremo a come ricordarlo – conclude l’amico Valoti -. Angelo ha dedicato la sua vita alla montagna, è stata il filo rosso che l’ha guidata fino alla fine”.

 

angelo panza
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