• Abbonati
Quinta edizione

Composizione negoziata, ne parlano i commercialisti al convegno dell’Ordine di Bergamo

L'obiettivo dell’istituto è di consentire alle imprese che stanno attraversando un momento di squilibrio patrimoniale o economico-finanziario, sia di superare le difficoltà sia di proseguire le rispettive attività

Bergamo. Tra la quindicina di imprese bergamasche, per lo più Pmi, che negli ultimi dieci mesi ha fatto ricorso all’istituto della Composizione negoziata, c’è anche un nome prestigioso della moda made in Italy: Trussardi Spa.

Il nuovo Consiglio di amministrazione della Maison del lusso – insediatosi ad inizio marzo, all’indomani delle dimissioni in blocco del precedente vertice – ha infatti deciso di imboccare la procedura della ricomposizione della crisi (introdotta poco meno di un anno fa nella legislazione italiana) per sistemare l’indebitamento societario, stimato in circa 50 milioni. Il ricorso alla Cassa integrazione è stata una delle prime azioni messe in campo per razionalizzare e riorganizzare l’azienda, allo scopo di farle recuperare la capacità di generare redditività. E dato che, secondo quanto riportato giorni fa dal sito di moda TPF-ThePlatform (www.theplatform.group), ci sarebbero già due gruppi (uno italiano, ChimHaeres, e l’altro con sede a Singapore, Growcapital) interessati a rilevare la Casa di moda, ciò potrebbe significare che i circa 110 giorni della “terapia” 3X Capital (la società di consulenza bergamasca che ha preso in mano le redini di Trussardi, poco meno di quattro mesi fa) stiano facendo effetto.
Dimostrando plasticamente, quindi, che trasformare le difficoltà e lo stato di crisi di un’azienda in nuove opportunità, è possibile, e che l’istituto della Composizione negoziata può rappresentare un efficace strumento per il perseguimento dello scopo.

Di questa vicenda emblematica non si è parlato, lunedì 19, alla prima giornata del 5° congresso organizzato dall’Ordine dei Commercialisti e degli Esperti Contabili (OdCEC) di Bergamo, al Teatro Donizetti. Nonostante il tema scelto per l’annuale convegno – “La composizione negoziata e i contratti di risanamento dell’impresa in crisi” – non sono stati illustrati casi specifici.

Tuttavia, a quasi un anno dall’entrata in vigore del Codice della Crisi e dell’Insolvenza, i contributi, gli interventi e le relazioni degli ospiti che numerosi hanno animato il pomeriggio, hanno messo in evidenza che di strada da fare, l’istituto della Composizione negoziata ne ha ancora parecchia davanti a sé.

“A cominciare – ha sottolineato il presidente dell’Ordine, Francesco Geneletti – da una sua maggiore diffusione e conoscenza sia tra gli imprenditori sia tra chi riveste ruoli apicali nelle aziende”.

E accreditando che, per far giungere a maturazione taluni processi, ci sia bisogno di tempo, riflette: “D’altra parte, la legge sul sovraindebitamento risale al 2012. Ma solo da quattro-cinque anni ha iniziato a far sentire gli effetti per cui fu scritta e varata”.

Ma torniamo alla Composizione negoziata: come detto, l’obiettivo dell’istituto è di consentire alle imprese, che stanno attraversando un momento di squilibrio patrimoniale o economico-finanziario, sia di superare le difficoltà sia di proseguire le rispettive attività.

Come? Con quali strumenti? Mettendo a disposizione degli imprenditori un meccanismo che riconosce alle aziende una maggiore libertà contrattuale nella negoziazione degli interessi, nei confronti dei creditori (per mezzo dei cosiddetti “contratti di risanamento”), attraverso l’assegnazione di un esperto nel ruolo di facilitatore nelle trattative; sia esso un commercialista, un avvocato oppure un consulente del lavoro.

“In particolare – rileva il presidente Geneletti – il commercialista, nella sua qualità di esperto in grado di affiancare l’imprenditore nelle trattative con i creditori e nella rinegoziazione dei contratti, è il professionista ideale per individuare le migliori soluzioni applicabili a ciascuna problematica”. Al momento, il 18% dei commercialisti di Bergamo e provincia è iscritto alla specifica piattaforma.

“L’esperto dovrà essere autorevole e professionale” gli ha fatto eco la presidente del Comitato scientifico dell’Ordine dei commercialisti di Bergamo, Simona Bonomelli, prima di snocciolare qualche dato sull’incremento dei dati relativi al ricorso alla Composizione negoziata: “Il recente rapporto di Unioncamere dice che, al 15 maggio, le domande di accesso presentate, a livello nazionale, aveva toccato quota 767: il 61,5% in più rispetto alla precedente versione dell’Osservatorio, pubblicata a metà novembre 2022”.

Tre le regioni italiane distintesi: Lazio, Emilia-Romagna e Lombardia. “In Lombardia – ha sottolineato Bonomelli – le istanze sono state 168: circa il 21% del totale. Di queste, una quindicina circa quelle pervenute dalla provincia di Bergamo”.

Numeri che, letti in parallelo con quelli relativi alle liquidazioni giudiziali in Bergamasca (73 da inizio anno), manifestano – come ha sottolineato il presidente del Tribunale di Bergamo, Cesare de Sapia – un progressivo ritorno alla normalità pre-pandemica delle insolvenze accertate, dopo il calo del 2020”. Per quanto concerne i concordati preventivi, nella prima metà di quest’anno se ne sono registrati solo due, rispetto ai 32 del 2019 e ai 22 del 2022.

“Il sintomo – è stato il commento del presidente del Tribunale di Bergamo – di una stabilizzazione e normalizzazione ancora in corso sul piano dell’utilizzo degli strumenti alternativi di regolazione della crisi”.

Ben diversa, invece, la situazione relativa al sovraindebitamento: “A giugno 2023, il numero delle liquidazioni controllate è già arrivato ai livelli di fine 2019”. “La spia rossa di un disagio economico-sociale – ha ammonito de Sapia – piuttosto pesante nelle fasce deboli della popolazione, ma anche espressione del tentativo di ripartire, liberandosi dal fardello delle passività”.

Nel suo intervento d’apertura, Bonomelli ha definito “un segno di speranza, orgoglio e ripartenza” il connubio Bergamo-Brescia capitale della Cultura, “che dovrà dimostrarsi un disegno che tenderà al futuro”.

Ed in questo contesto, la presidente del Comitato scientifico dell’Ordine dei commercialisti di Bergamo ha evidenziato che sarà “fondamentale focalizzare l’attenzione sulle attività e sul futuro delle nostre imprese, per proporre loro strumenti necessari e opportuni al fine di ben governare in modo proattivo qualsiasi segnale di crisi, evitando di trovarsi impreparati alle eventuali emergenze che si dovessero presentare”.

Il convegno proseguirà martedì mattina (dalle 9.30), con la seconda sessione dei lavori, incentrati sugli Strumenti negoziali; una mezza dozzina gli interventi previsti. Nel pomeriggio, durante la terza sessione si parlerà del Ruolo del Tribunale, con quattro interventi.

La tavola rotonda “Negoziare la crisi: tempi, modi e professionalità”, il cui inizio è previsto per le 16.30, concluderà la due giorni. A quest’ultima parte dei lavori del convegno OdCEC Bergamo, che saranno coordinati da Simona Bonomelli parteciperanno: Elbano De Nuccio, presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Francesco Paolo Sisto, vice Ministro alla Giustizia, Sandro Pettinato, vice Segretario generale di Unioncamere, Salvo Leuzzi, magistrato Corte di Cassazione e Alessandro Danovi, Associato di Economia e Gestione delle imprese all’Università di Bergamo.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI