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Ciclismo

Alessandro Romele, il giovane loverese che sogna il professionismo e vince al Giro d’Italia Next Gen

Il diciannovenne ha vinto la sesta tappa in terra trevigiana

“Questa vittoria può diventare un bel trampolino di lancio per il futuro, il mio sogno è di diventare professionista”.

Bastano queste poche parole per comprendere la gioia di Alessandro Romele, giovane ciclistica originario di Lovere, ma soprattutto il primo italiano a conquistare una tappa nell’edizione 2023 del Giro d’Italia Next Gen.

Il 19enne orobico venerdì (16 giugno) ha infatti conquistato la sesta frazione, 166 chilometri con il trionfale arrivo a Pergine Valsugana dove il portacolori del Team Colpack Ballan CSB ha preceduto il veneto Davide De Pretto (Zalf Euromobil Fior) e il compagno di squadra Sergio Meris, originario di Gorle.

Il successo ottenuto in terra trevigiana è il frutto di una fuga controllata nel migliore dei modi, marchio di fabbrica di Romele che, nonostante la giovane età, ha saputo ritagliarsi una bella vetrina all’interno della categoria Under 23 e interrompendo il digiuno tricolore che dall’11 giugno 2022 quando ad Argenta vinse Alberto Bruttomesso.

Le origini di questa vittoria giungono in realtà da molto lontano, dai primi passi mossi con la Cicli Peracchi di Sovere prima di crescere con la maglia della Ciclistica Trevigliese dove ha affrontato i due anni della categoria juniores diventando uno dei migliori prospetti del ciclismo tricolore.

Proprio quei colori sono quelli che Romele ha saputo vestire nel 2021 a Darfo Boario Terme dove, con una fuga solitaria, riuscì a seminare i propri avversari e a cogliere il titolo italiano di categoria a cui aveva puntato da diversi mesi.

L’esperienza sotto la guida di Marco Taddeo è apparsa particolarmente fruttuosa per il loverese che, senza dimenticare lo studio che lo ha portato al diploma al Liceo Scientifico Sportivo, lo ha condotto all’interno del Team Colpack Ballan CSB, uno dei principali vivai d’Europa.

Dopo un anno di apprendistato, il passista orobico ha messo in mostra tutto il proprio talento cogliendo il primo successo alla Coppa Zappi, ma soprattutto lo storico Gran Premio della Liberazione, noto anche come “Mondiale di Primavera” conquistato grazie all’estro e al coraggio che lo contraddistinguono.

Qualità che servono ad ogni futuro campione e che Alessandro Romele, nel giorno più triste per la morte dello svizzero Gino Mader, ha saputo metter in campo dimostrando che quel posto fra i professionisti che tanto sogna un giorno potrebbe diventare realtà.

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