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Il dibattito

“Rotatoria di Valtesse, correggere in corso d’opera è difficile: ma va a vantaggio dei cittadini”

Prosegue il dibattito tra un residente di Valtesse e l'ingegnere che ha progettato la rotatoria all'inizio della strada che collega con la Val Brembana

Prosegue il dibattito tra un residente di Valtesse e l’ingegnere che ha progettato la rotatoria all’inizio della strada che collega con la Val Brembana.

Caro Ingegnere,

Ho apprezzato la sua risposta, equilibrata e sicuramente basata su una teoria al riguardo molto sedimentata.
È chiaro che posso aspettare, come comunque devo fare da cittadino, di vedere l’opera finita. Ma quando uno coglie delle incongruenze in fase di attuazione di un progetto non dovrebbe esporle al fine, se possibile, di attuare un rimedio o far riflettere sulle soluzioni adottate? Anche se non si è un ingegnere?

Lei dice che poter svoltare dalla Circonvallazione Fabriciano (nome terribile) verso via Ruggeri da Stabello è essenziale per interrompere il flusso dalla valle e svuotare la rotatoria.
Non so se sia stato frequentemente sul luogo prima del progetto, ma il solo semaforo pedonale davanti la chiesa di Sant’Antonio, quando diventa rosso per quei pochi secondi, crea nelle ore di punta una coda che arriva al semaforo di via Biava scendendo dalla valle.
Se due auto (dico due perché lei invita gli abitanti della zona di Valtesse ad arrivare dalla circonvallazione e non dal centro, e quindi immagino più di una) interrompessero il flusso che scende dalla valle, la coda che si formerebbe nelle ore di punta sarebbe subito lunghissima. Se faccio la fatica di arrivare dalla circonvallazione per andare diciamo in via Maironi da Ponte, posso anche arrivare alla futura rotatoria di Ponteranica e tornare indietro, cosa che comunque faranno anche quelli che abitano in via Biava e dintorni.
Inoltre l’accesso alla rotatoria da via Ruggeri da Stabello e l’uscita dalla rotatoria verso la circonvallazione è praticamente concomitante e questo rallenta tantissimo i flussi.

L’analisi dei flussi automobilistici è ormai fatta con sistemi fluidodinamici che mostrano come ad ogni perturbazione del flusso corrispondono delle turbolenze che innescano variazioni drastiche (blocchi) di velocità del flusso stesso anche a distanze ragguardevoli dal punto perturbato. Inoltre come sa la “vischiosità” del sistema implica che vi siano dei ritardi nelle ripartenze (le auto nel mondo reale non partono tutte insieme) e quindi questi rallentamenti/perturbazioni vengono amplificati.
Forse quando avremo la guida automatica adattiva alle condizioni del traffico tutto questo di cui stiamo parlando non avrà alcun senso, ma intanto…

L’argomentazione che lei addice riguardo la salvaguardia delle proprietà private circostanti è importante e denota una certa sensibilità al riguardo, ma anche lasciar defluire il traffico in maniera diretta dalla valle verso via Ruggeri da Stabello e dall’altro lato dalla circonvallazione verso la valle non va ad intaccare alcuna proprietà, ma al massimo rovina quelle nuove aiuole che state mettendo attorno alla rotatoria.
(Piccola nota, nessuno attraverserà a piedi alla rotatoria, dal lato della pizzeria non c’è nulla…e chiunque preferirà usare il semaforo a chiamata all’altezza di via Biava, più sicuro e più vicino ai negozi).

Mi spiace essere così pungente, ma purtroppo ricordo benissimo che anni fa, quando venne costruito lo svincolo fuori il casello della autostrada a Bergamo, mezza città protestò contro l’incongruenza delle soluzioni adottate.
I progettisti andarono avanti per la loro strada confortati dalla teoria (in quel caso, avendone poi conosciuto uno, anche dalla troppa sicurezza).
Come forse sa non solo ci furono parecchi incidenti ma dopo pochi mesi parte dello svincolo venne chiuso e finalmente solo oggi, dopo decenni, tutto è stato demolito e modificato.
Mi spiacerebbe che succedesse una cosa del genere anche in questo caso. Immagino che cambiare in corso d’opera sia oneroso e difficile, e accettare consigli esterni difficile da digerire (ne so qualcosa con i consigli di mia moglie) ma una riflessione sull’argomento non può che essere di beneficio per i cittadini, per i quali alla fine l’opera viene fatta…
Scusi la filippica…

Lettera firmata

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