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Uomo esemplare

Premio Rotondi, a Mario Scaglia il riconoscimento speciale Mecenatismo

Mario Scaglia riceve il Premio Rotondi 2023 Sezione Speciale Mecenatismo per la donazione della sua preziosa collezione all'Accademia Carrara di Bergamo

Bergamo. 500 medaglie, 450 placchette, 150 esemplari tra nielli, paci e crocifissi: si tratta della collezione più importante al mondo di questi oggetti, veri e propri capolavori di micro-scultura che coprono un arco temporale di 4 secoli, donata con grande generosità ad Accademia Carrara di Bergamo dall’ingegnere Mario Scaglia, appassionato collezionista di origini bergamasche.

La Carrara, riconosciuta in Italia e nel mondo come Casa del Collezionismo con le oltre 260 donazioni dalla sua fondazione nel 1796 a oggi, grazie al recente lascito di Mario Scaglia si è arricchita di un importante corpus di opere (tra cui anche un dipinto di Evaristo Baschenis, Ragazzo con canestra di pane e dolciumi), che ha trovato ampio spazio nel rinnovato percorso espositivo del museo, inaugurato a inizio del 2023, nell’anno di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura.

Per questo atto di grande generosità Mario Scaglia è insignito del Premio Rotondi 2023 – Sezione Speciale Mecenatismo, riconoscimento che ogni anno viene assegnato a coloro che si sono distinti per “esemplari azioni di salvataggio del patrimonio artistico”. Organizzato dal comune di Sassocorvaro (PU), la storica manifestazione – che quest’anno festeggia la 25esima edizione in programma sabato 10 giugno – è nata nel 1997 in onore di Pasquale Rotondi (Arpino 1909 – Roma 1991), Soprintendente alle Opere d’Arte delle Marche e artefice della messa in sicurezza e del salvataggio di numerosi capolavori marchigiani durante la Seconda Guerra Mondiale.

“La Carrara è il museo a cui sono più legato, il museo della mia città, il museo nel cui consiglio di amministrazione sono stato per molti anni. Ho scelto di donare la mia raccolta alla Carrara perché mi sembra che queste opere possano servire a completare la sua collezione: il Baschenis è il dipinto di figura che mancava tra quelli del museo, mentre la vasta raccolta di medaglie, placchette e altre opere metalliche scrive un nuovo capitolo della storia delle collezioni del museo. Le opere della Carrara, poi, contano una grande quantità di ritratti e le quasi 500 medaglie che ho donato possono instaurare con questi un fecondo dialogo che spero il pubblico apprezzerà” ha dichiarato Mario Scaglia, donatore e collezionista.

“Tratto distintivo e identitario della Carrara è di essere riconosciuto come il museo del collezionismo. Questa pratica culturale, esercitata con intransigente passione dai conoscitori mecenati che hanno scelto il museo quale destinatario finale delle loro raccolte, gode di una vasta e secolare esperienza. A partire dal fondatore, Giacomo Carrara, la ragione ultima è stata di condividere la dedizione per l’arte, che ha contraddistinto intere esistenze, con gli altri: fare comunità oltre la propria scomparsa. Un altro elemento guida è stato quello di raccogliere opere solo di altissima qualità, obiettivo perseguito grazie alla grande competenza. La raccolta di medaglie e di placchette, e non solo, di Mario Scaglia risponde esattamente a questa profonda e indiscutibile radice culturale del progetto museale della Carrara. Nella particolarità degli oggetti d’arte collezionati, la raccolta di Mario Scaglia introduce una tipologia nuova da mettere in dialogo con la magnifica collezione di dipinti di cui il museo è dotato. Aggiungere, dunque, per arricchire e qualificare” ha affermato Maria Cristina Rodeschini, direttore Accademia Carrara.

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