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La classifica

L’indagine del Sole 24 Ore: “Bergamo più a misura di anziano che di giovane”

La classifica del Benessere per fasce d'età: la nostra provincia ottiene il miglior piazzamento per quanto riguarda la qualità della vita delle persone anziane: al 20° posto su 107

Bergamo più a misura di anziano che di giovane. È un quadro non troppo inaspettato – diciamolo – quello che emerge dall’indagine de ‘Il Sole 24 Ore’ che ha proposto una delle sue consuete classifiche (tra i cavalli di battaglia del quotidiano economico) sul benessere nelle singole province in base alle fasce d’età: bambini, giovani e appunto anziani.

I singoli piazzamenti corrispondono alle risposte che ogni territorio è in grado di fornire, rapportate alle esigenze specifiche dei tre target generazionali. Compresi i servizi a loro rivolti, le loro condizioni di vita e salute. Ebbene, la nostra provincia occupa il 20° posto nell’indice degli anziani, il 28° in quello dei giovani e il 37° in quello per i bambini su un totale di 107 territori.

Le statistiche evidenziano anche i divari tra un territorio e l’altro. Le ultime 20 posizioni sono sempre occupate da province del Mezzogiorno. Tra le ultime per qualità di vita degli anziani ce ne sono 5 toscane, mentre Roma è quart’ultima per quanto riguarda i giovani. Ma sono molte le grandi metropoli che non sono in grado di garantire uno stile di vita ottimale per gli under 35: Milano (79° posto), Torino (83° posto), Bari (88° posto), Palermo (101° posto) e Napoli (105° posto). Tra i motivi principali svettano i canoni d’affitto inaccessibili.

“I giovani tra i 20 e i 34 anni si trovano meglio nelle province minori – evidenzia Gaetano Fausto Esposito, direttore generale del Centro Studi Tagliacarne -. Nessuna città metropolitana si trova nelle prime 20 posizioni di questa graduatoria. Sedici delle ultime 20 province, invece, sono del Sud, di cui sei città metropolitane. Qui lo ‘svantaggio urbano’ si somma al minor sviluppo”.

Grandi cambiamenti nella classifica delle province, rispetto alla passata edizione, possono derivare dai cambiamenti nei parametri scelti. Sui 36 del 2022 ne sono stati confermati 26, 10 sono quindi nuovi. A ogni parametro è stato assegnato un punteggio da 1000 a 0 e la classifica finale è il risultato della media dei punteggi ottenuti.

L’indice dei bambini è quello che ha subito più modifiche. Entrano a farne parte: la retta media della mensa scolastica, la spesa pro capite dei comuni per interventi e servizi sociali per famiglie e
minori, le competenze numeriche e alfabetiche dei ragazzi di terza media, peggiorate dopo la pandemia. Nella classifica dei giovani entrano il trend dei residenti tra i 18 e i 35 anni e l’indice di soddisfazione per il proprio lavoro. Per misurare il benessere degli anziani è stato introdotto anche un indice della solitudine, oltre al numero di posti letto presenti nelle Rsa.

Dal confronto con i dati del 2022 si è scoperto che, mentre la carenza dei medici rimane un problema diffuso, è aumentato il numero di pediatri e geriatri. Inoltre, cala il numero degli infermieri. Si sono ridotti la disoccupazione giovanile e il numero dei Neet, ma la popolazione giovane è costantemente in calo. Infine, sale il consumo di farmaci per malattie croniche e antidepressivi, soprattutto da parte di persone anziane.

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