Bergamo. Una cifra sola ha distinto il concerto in cartellone sabato sera 27 maggio per il Festival Pianistico Internazionale: la generosità.
Generosità della Fondazione Teatro Donizetti manifestata sul palco dal dottor Giorgio Berta nell’annunciare la devoluzione del ricavato del concerto alle popolazioni alluvionate dell’Emilia Romagna.
Generosità del pianista chiamato ad esibirsi, Giuseppe Albanese, di origini calabre ma faentino di adozione dal 2008. Come l’artista stesso ha spiegato, in un breve prologo alla propria esibizione, l’inondazione ha colpito ogni famiglia di Faenza, ed il fango ha annientato tutti i ricordi di quella comunità. Sensazioni, quelle della calamità grave ed incombente, fin troppo note anche ai bergamaschi, che tuttavia anche questa volta non sono stati certo disinteressati spettatori ma portatori di sollievo laddove ci fosse da aiutare.
Ebbene. Tale generosità è stata ripagata da un concerto meraviglioso sia per le scelte del repertorio, tratto inopinatamente anche da colonne sonore di recenti celeberrimi film, sia per lo slancio virtuosistico e senza risparmio di pathos e di forze dell’esecutore che nemmeno ha lesinato puntuali spiegazioni sui brani eseguiti, per la più gran parte di autori del secondo novecento ignoti ai più. A conclusione uno struggente Notturno opera 20 in do diesis minore, reso celebre ai più dal film “Il pianista” .
Era l’opera che il protagonista stava registrando in uno studio di Varsavia esattamente all’inizio dell’invasione tedesca della Polonia con cui esordì Seconda Guerra Mondiale. Una serata, certamente, che è valsa la pena di vivere.
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