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Valle brembana

San Pellegrino, i 60 anni dell’Alberghiero: una celebrazione proiettata al futuro (con chef Mainardi) fotogallery

Aperto nel 1962 (primo in provincia), celebra l’anniversario guardando a collaborazioni con varie realtà del territorio, sempre con cura e attenzione verso gli studenti

San Pellegrino. Una collaborazione tra istituto scolastico e comunità, per prendersi cura del futuro dei giovani. Con questo intento nasce il “Modello San Pellegrino”, un patto di comunità tra l’Istituto Superiore (ex Alberghiero) e il territorio, capace di “valorizzare gli studenti, il loro talento e la loro spinta propositiva”. Così lo descrive Giovanna Leidi, dirigente scolastico dell’Istituto, in occasione del convegno al Casinò di San Pellegrino Terme, tenutosi martedì 23 maggio, in occasione delle celebrazioni per il Sessantesimo anniversario dell’istituto.

Istituto alberghiero che apre i battenti nel 1962 all’interno di Villa Carantani, per diventare negli anni punto di riferimento bergamasco dell’istruzione alberghiera. Un istituto capace di formare generazioni di operatori della ristorazione, che dalle cucine scolastiche hanno intrapreso carriere in tutto il mondo, diventando anche volti noti della televisione, come Andrea Mainardi. Volto televisivo de La Prova del Cuoco che, con il suo fare esuberante, ricorda però come senza preparazione e senza impegno non si riescano a raggiungere risultati. “La capacità dei docenti, ma anche il rigore che doveva essere rispettato all’interno della scuola, hanno fatto la differenza nella mia formazione – spiega Mainardi – L’insegnamento di quegli anni lo porto sempre con me, l’importanza di una cifra professionale che deve essere sempre seguita con rigore”.

Andrea Mainardi ha passato poi l’ideale testimone (sotto forma di mestolo per la polenta) a Samuele Turani, 17enne di Villa d’Adda (al quarto anno di scuola superiore), che si è già fatto notare in diversi concorsi, fino alla vittoria a Cotto e Mangiato. Un talento con i piedi ben piantanti a terra, che riconosce il ruolo dei docenti “disponibili ad un confronto continuo dal quale c’è sempre da imparare”.

Un insegnamento che diventa non solo condivisione di nozioni, ma anche di esperienze e consigli che, si traducono all’esterno, grazie al lavoro di condivisione tra l’istituto e i vari agenti sul territorio. Un lavoro di governance e co-progettazione che, come sottolineato da Federica Burini, Professore Associato di Geografia nel Dipartimento di Lingue Straniere dell’Università di Bergamo – “insegna anche la cura dei luoghi e dei paesaggi, con uno sguardo al turismo sostenibile che diventa possibile solo mettendo al centro la formazione”. Formazione e turismo che, fin dalla sua fondazione, hanno caratterizzato la vocazione dell’Istituto. “Fin dalla prima delibera comunale del 18 dicembre 1960, era chiaro che l’istituto alberghiero sarebbe nato con l’intento di creare uno stretto legame con le strutture ricettive del territorio, per le quali era necessario avere personale qualificato – spiega Vittorio Milesi, vicesindaco di San Pellegrino –. Dal 1962 ad oggi, passando per il trasferimento nell’attuale edificio in Viale della Vittoria, l’istituto alberghiero è sempre stato indice di qualità e di volontà di valorizzare il turismo, ma anche i giovani che qui hanno mosso i primi passi per portare il nome dell’istituto e di San Pellegrino nel mondo. Una scuola di qualità con una storia da salvaguardare, fatta prima di tutto da persone e professionisti che da sempre hanno dato il massimo per il successo della scuola”.

Un istituto scolastico che significa formazione, ma anche accoglienza verso i ragazzi e verso i loro genitori. “L’Istituto Superiore di San Pellegrino ha sempre dato il massimo per l’accoglienza e il supporto dei ragazzi e delle loro famiglie – spiega Katia Piccinini dell’Ufficio Scolastico territoriale di Bergamo – Un segnale importante di comunità, un concetto che prende forma proprio attraverso l’attenzione e la cura verso gli altri”.

 

Una cura e un’attenzione verso l’altro che diventa, prima di tutto, insegnamento di vita. Esempio tangibile è l’Hotel didattico creato dall’istituto insieme alla Cooperativa In Cammino all’interno della struttura dell’ex Albergo Moderno (sede anche del convitto femminile), dove gli studenti posso fare esperienza di un contesto lavorativo e dove un ruolo importante è rivestito dalle iniziative inclusive dedicate a ragazzi diversamente abili. “Un contesto che guarda al futuro, una co-progettazione che vuole rinnovare il senso di comunità partendo da un nuovo senso di fiducia nelle capacità dei ragazzi” – spiega Danila Beato, presidente della cooperativa In Cammino.

Un anniversario importante per un istituto storico della Bergamasca che ricorda il proprio passato, ma che per mission e vocazione rivolge lo sguardo verso il futuro.

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