L’assenza del tifo nerazzurro sembra quasi condizionare i nostri che partono a rilento ed infatti vanno quasi subito sotto per la solita defaiance difensiva.
Complici le diverse assenze dei titolari, gli atalantini sembrano faticare a trovare il gioco. Molti gli errori, le gambe sembrano molli, i giocatori paiono svogliati. Ma non è così, occorre solo trovare il giusto equilibrio contro avversari molto chiusi e decisi a portare a casa un risultato positivo.
È così che il migliore dei nostri, Zappacosta, riesce a trovare il pareggio con un missile da fuori area.
Ma la gara è ancora lunga e sembra bloccata e difficile da portare dalla nostra parte. Ci pensa il portiere avversario, che nell’intento di operare un dribbling alla Messi, mette di fatto la palla sul piede di Pasalic pronto a mettere in rete.
Sospiro di sollievo di tutti, in una di quelle gare che poteva incanalarsi verso un nulla di fatto. Ci pensa poi il danesino a mettere la parola fine alle velleità scaligere di recupero, con un bel tiro da fuori all’angolino. Ora la partita è davvero finita, game set and match Dea. Il resto è accademia, con il taccuino a prendere atto del rientro di Lookman dopo diverse settimane.
Tre punti importanti ma in chiaro scuro, con diversi nerazzurri insufficienti, primi tra tutti Scalvini e Muriel autori di prove inguardabili. Molto bene Zappacosta, che deve però uscire nella ripresa causa infortunio (un bel pellegrinaggio a Caravaggio si può fare??).
Siamo ancora lì, a lottare per l’Europa. Ma la prossima partita, a San Siro sponda Inter, ci dirà se e dove andremo. Forza e coraggio.
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