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L'intervista

Il Giro d’Italia a Bergamo, Ennio Vanotti: “Attaccare sul Barlino può essere decisivo”

Il ciclista almennese ha preso parte a 12 giri: "Sulla Roncola nel 1983 c'ero, ci tenevo a fare bene. Sarà una tappa molto dura"

Almenno San Salvatore. Ennio Vanotti ha percorso migliaia di volte la Roncola, sia nelle sue gare da ciclista professionista in una carriera durata 13 anni, sia nei suoi giri amatoriali. L’ha raggiunta salendo da Almenno San Salvatore, il suo paese d’origine dove vive tuttora, oppure salendo da San Bartolomeo, per la precisione dal Barlino, dove transiterà anche la tappa del Giro d’Italia che domenica 21 maggio colorerà di rosa Bergamo e la provincia.

Classe 1955, Vanotti ha preso parte alla corsa rosa per 12 volte – a cui vanno aggiunte partecipazioni a Vuelta e Tour De France, oltre a svariate classiche monumento – ritagliandosi il ruolo di gregario dei campioni, da Baronchelli a Bugno. Oggi è presidente del Gruppo Ciclistico Almenno, con il quale seguirà la tappa di domenica: “Cercheremo di stare con i nostri bambini perché è bello così. Abbiamo messo un po’ di striscioni, staremo insieme al gazebo mangiando tutti insieme. Accoglieremo così i corridori, poi ci guarderemo l’arrivo in tv”.

Ha un ricordo particolare del Giro a Bergamo?

“Quando Gimondi batté Merckx a Bergamo nel 1976 io c’ero, ero un ragazzino, ero andato a vederli come spettatore. Ricordo bene anche la tappa che arrivò sul colle San Fermo nel 1983, quando gareggiavo, ma quel giorno non ero al top della forma e ho concluso solo nei primi quaranta”.

Ennio Vanotti

Nel 1983 c’era anche il passaggio sulla Roncola.

“Quella tappa me la ricordo bene, è stata l’unico passaggio prima di quest’anno. Quel giorno, mi pare fosse anche in quel caso una domenica, stavo abbastanza bene e in più conoscendo la salita che partiva da Almenno San Salvatore ho avuto un grande vantaggio. Il mio capitano era Contini, l’ho portato fino a Costa Imagna, poi siamo scesi, Passavo dal mio paese e così ho attaccato perché ci tenevo. L’arrivo di tappa era a Bergamo e vinse Saronni”.

Il percorso di domenica come lo valuta?

“È una bella tappa, penso che attualmente se ne parli troppo poco, ma è veramente molto tosta. A partire dall’inizio, fare subito Valcava dopo qualche decina di chilometri sarà dura, con tratti di salita al 18% nel finale: i velocisti soffriranno tanto. Anche in seguito non c’è più pianura, visto che si salirà subito il Selvino. Sono 11 km pedalabili, ma sempre in salita. E anche Miragolo è molto impegnativa. Persino la Boccola è un bello strappo finale, pur se corto, oltre ovviamente alla Roncola”.

Che sarà un passaggio chiave.

“Sì, perché i big potranno fare selezione: la salita del Barlino inoltre rispetto al lato di Almenno San Salvatore è più impegnativa, quindi chi vorrà attaccare già in quel punto potrà iniziare a capire chi ne ha ancora e chi va in difficoltà. Potrebbe essere decisivo, chi sta bene potrà provare già da subito. Attenzione anche anche agli attacchi sulla Boccola però”.

Quale sarà la salita più impegnativa?

“Quella di Valcava sarebbe la più dura, ma è troppo presto e quindi penso che nessun big andrà all’attacco. Magari qualcun altro ci proverà”.

Tappa Bergamo Giro d'Italia 2022

A proposito di big. Vede un favorito sopra agli altri per la tappa e per il Giro?

“Può anche vincere un outsider, ma uno che pedala in salita, non uno che si difenda. Potrebbe essere un gregario che per un motivo e per l’altro va avanti. speriamo magari anche un italiano o un bergamasco! Con una fuga un po’ pazza uno come Rota potrebbe riuscire a infilarsi. Dei big invece Roglic è quello che potrebbe fare meglio”.

Che accoglienza si aspetta?

“La nostra zona sarà sicuramente piena di gente, perché le persone potranno spostarsi da un punto all’altro, tra Roncola e Valcava ad esempio, specialmente con le bici. Ci saranno tanti appassionati, ne sono sicuro. Poi con le condizioni meteo avverse che hanno trovato questi ragazzi finora si meritano che tante persone vadano a vederli”.

E sicuramente ci saranno.

“Tutti sanno quanto conti questo sport per la nostra provincia. Bisogna fare i complimenti a Giovanni Bettineschi che organizza queste tappe perché non è affatto facile, c’è tanto impegno e tanta buona volontà, anche da parte dei comuni che fanno un sacrificio. È un evento che merita questa cornice. Qualcuno si lamenterà per le chiusure stradali, ma è un evento che va rispettato, una grande festa per tutti”.

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