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L'evento

Come muoversi dopo l’università? Al Festival Universitario 2023 le risposte alle domande per il post-laurea

Grande successo per l’evento organizzato da University Network, start-up punto di riferimento per gli studenti universitari in Italia. Abbiamo raccolto i commenti di alcuni tra i prestigiosi ospiti di giornata

Come trasformare una passione in un lavoro? Oppure, come scrivere un CV a prova di recruiter? A queste, e tante altre, domande ha cercato di rispondere il Festival Universitario 2023, evento organizzato da University Network. Una giornata intera dedicata a formazione, workshop, networking tra e per studenti universitari, ma anche tanto divertimento tra postazioni VR, dj set e street food.

“Siamo contentissimi. Ci aspettavamo duemila ingressi, e già duemila era un numero inimmaginabile fino a qualche settimana fa, ma guardandoci intorno si capisce che sono ben più di duemila partecipanti. È veramente un successo, grazie anche alla comunicazione social che ha amplificato l’evento”. Questa la soddisfazione di Emma Lo Conte, coordinatrice editoriale di University Network, per la grande partecipazione.

L’evento nasce per soddisfare contemporaneamente due richieste essenziali degli studenti universitari quali l’accompagnamento all’inserimento nel mondo del lavoro e quello – non banale – di divertirsi: “Il Festival Universitario contiene questa dualità tra divertimento ed educazione. Allo stesso tempo per noi è un punto di arrivo e un punto di partenza. Arrivo perché è la sua prima edizione ed è un grandissimo traguardo per una start-up giovane come la nostra. Un punto di partenza perché speriamo che questa prima edizione possa continuare negli anni”.

Una crescita a livello territoriale con edizioni anche in altre città, come Bergamo, è nei sogni della start-up, conclude Emma Lo Conte: “University Network nella parte multimediale online è già una community a livello nazionale perché con noi abbiamo le community di tutte le università sul territorio nazionale. Per l’offline stiamo partendo da Milano, il sogno è quello di riproporlo in altre città italiane e in futuro, speriamo vicino, in tutte le città universitarie italiane”.

festival universitario 2023

Le voci degli ospiti

La giornata è stata animata dagli interventi di ospiti di rilievo, a partire dal giornalista sportivo di Sky Sport Gianluca Di Marzio e l’Innovation Manager della Juventus Carolina Chiappero, intervenuti nel panel che ha discusso sulle possibilità lavorative offerte dal mondo dello sport.

Parlando del ruolo del giornalista sportivo e di che futuro avrà questo mestiere con l’avvento dei social, ma anche con la crescente complessità nell’analisi delle partite, dice Gianluca Di Marzio: “Dobbiamo fare i conti con la realtà e il futuro e cercare di proporre un livello di calcio di qualità sempre più alta affinché gli occhi siano sul televisore e sulla partita o fare dei prodotti che si possono vedere contemporaneamente”.

L’obiettivo ultimo del giornalista, come di qualsiasi altra figura coinvolta nel settore, è quella di trasmettere una passione, continua Di Marzio: “L’importante è riuscire a fare sì che la passione per il calcio – a prescindere dal mezzo televisivo, del telefonino o della Playstation – non vada a morire o ad evaporare. Sai, molti ragazzi non vanno neanche a giocare a pallone. Il problema non è vedere la partita ma far sì che i ragazzi vadano a giocare da piccoli per creare quel tessuto di futuri calciatori e futuri talenti di cui abbiamo bisogno”.

A questo proposito commenta Carolina Chiappero: “Come la maggior parte degli italiani sono cresciuta in una famiglia amante del calcio e quindi sono sempre stata appassionata, sono tutt’ora tifosa. Essere supporter della squadra rende ancor più bello poter lavorare per essa”.

Attualmente ricopre un ruolo nuovo all’interno della Juventus, plasmato anche grazie all’esperienza lavorativa per altri brand, come Nike. Il suo consiglio per i futuri lavoratori non può che essere la ricerca di una costante evoluzione: “Il calcio, come parte di questo mondo, è in continua evoluzione. Sicuramente lo fa in tutte le sue parti, partendo dalla performance fino al fan engagement, e come la maggior parte degli ambiti sta evolvendo molto velocemente. Noi siamo persone diverse in ogni secondo che passa, non siamo nati necessariamente per fare soltanto una cosa. Il mio consiglio è di provare senza farsi precludere una strada per paura di non avere le skills perché alla fine tanti lavori si imparano facendo e altri addirittura, come ho avuto la fortuna io, quasi si inventano quando ci si trova nella situazione. Consiglio di essere curiosi, impegnati e con tanta voglia di mettersi in discussione”.

Nei talk del pomeriggio è intervenuto invece, per trattare di sostenibilità e greenwashing, il Founder di PlasticFree Luca De Gaetano, che spiega quale sia la misura più efficace per dare strumenti alle nuove generazioni affinché adottino stili di vita sempre più attenti all’ambiente: “Devono inserire nelle scuole, partendo dalle elementari almeno, un programma serio di educazione civica ed ambientale. Deve essere un programma dove lo studente fa anche una parte pratica oltre a quella teorica, ad esempio la pulizia del giardino della scuola. Quelle sono cose che rimangono impresse”.

La parola chiave per De Gaetano è concretezza. È ciò a cui devono aspirare i giovani e anche le tante associazioni che trattano il tema dell’ambiente e che si trovano talvolta a chiedere collaborazioni con realtà come PlasticFree: “Noi siamo aperti a tutte le collaborazioni. Diciamo di no quando non c’è concretezza. A noi piace molto di più la concretezza che parte dal basso e coinvolge. Dev’essere una concretezza positiva e coinvolgente, se mancano queste due cose evitiamo la collaborazione”.

Una nota curiosa restando in tema è la creazione da parte di PlasticFree del “Premio Avvoltoio” per le aziende, l’omologo del “Tapiro d’oro” di “Striscia La Notizia”. De Gaetano lo spiega così: “L’avvoltoio nasce dall’idea che tu, azienda che fai greenwashing, sei un avvoltoio nei confronti del consumatore”.

Tornando sul main stage, durante il secondo talk pomeridiano, che ha visto coinvolti i due speaker di Radio M2O Claves e Marlen oltre al Marketing Director di Ticketmaster Marco Caspani, si è sottolineata l’importanza della gavetta per inseguire il sogno di lavorare nel mondo della musica.

Marlen spiega quando un giovane – che ha dell’esperienza, spesso in radio universitarie – può proporsi a realtà radiofoniche nazionali: “Non parte tanto da te perché magari sei convinto di essere pronto. Tutti ci siamo passati, quando sei molto giovane e vedi che una cosa ti riesce bene, pensi sia il momento giusto per provare. [Il feedback] Arriverà dall’esterno perché la demo che mandi incomincerà ad avere un ritorno, o magari qualcosa che fai sui social comincia a funzionare. Qualcuno ti potrà rispondere e dire “Guarda, non sei ancora pronto per noi ma prosegui perché è giusta”. Prima di mandare una demo ascoltala ottomila volte e prova sempre a correggerla e a capire se la stai mandando alla radio giusta”.

La sessione successiva è stata invece incentrata sui lavori del futuro. La discussione ha toccato temi quali le nuove dinamiche del mondo del lavoro e le competenze da potenziare. Tra le componenti del panel di esperte chiediamo a Sara Gigliotti, Group Employer Branding Haier Europe, qual è la prima operazione che deve fare un giovane prima di cercare lavoro: “In primis è un tema di consapevolezza, devono capire in cosa sono bravi, le aree in cui svilupparsi, come si sta muovendo il contesto, quali sono i trend… Devono farsi delle domande prima, già sui banchi di scuola, affinché entrino preparati poi in un mondo altamente competitivo. Questa è la primissima cosa che dovrebbero fare”.

Ad aiutare i giovani in questo esercizio sono importanti figure come quella di Fabiana Andreani, Ambassador di Haier Europe e influencer che dal suo profilo Instagram @fabianamanager dà consigli sul CV, su scelte di carriera ed orientamento. Ci racconta come sfruttare al meglio i social: “I social fanno parte della nostra identità come essere fisico. Naturalmente è una scena molto competitiva, i social ti aiutano ad orientare la tua consapevolezza, quello che sai, ma anche le aspettative dell’altro. Se ad un recruiter piaci dal curriculum, va a cercare i tuoi social non per farsi gli affari tuoi ma perché vuole trovare attestazione di quello che fai. Direi, soprattutto se una persona ha competenze e interesse di iniziare a divulgare, può essere utile”.

E sul lavoro del futuro, si ritorna al concetto che ha permeato l’intera giornata, ovvero la  costante evoluzione. Conclude Fabiana Andreani: “Stiamo andando verso un’era in cui il lavoro cambierà, quindi non pensare al lavoro del futuro come qualcosa a cui arrivi dopo la laurea ma qualcosa che cambierà con te. Bisogna allenare le nostre consapevolezze. Ok le competenze tecniche, però le competenze trasversali sono quelle che ci portiamo da un ruolo all’altro. Un’azienda cerca una persona che sappia avere leadership, che sappia organizzare, che abbia la capacità di avere empatia, una capacità di problem solving non lineare… Questo non te lo insegnano a scuola, né lo puoi imparare con dei corsi: è qualcosa che alleni con l’esperienza”.

La giornata, caratterizzata da altri workshop e conferenze si è conclusa con un dj set a cura di Radio M2O, Miles e Alessandro Bosotti DJ proprio perché, come raccontato dagli organizzatori, oltre alla parte formativa la forza del Festival Universitario 2023 è stata quella di affiancare anche una parte di networking e di divertimento.

Un mix che ha portato al successo di questa prima assoluta e che apre rosei scenari per le future edizioni.

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