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Il punto del tifoso

A Salerno un’Atalanta senza cuore: un comportamento inspiegabile

Il popolo nerazzurro merita una squadra che ci provi, con un entusiasmo che a San Siro non si è visto

Seconda sconfitta consecutiva per l’Atalanta che cede le armi anche all’Arechi di Salerno. E purtroppo lo fa nel modo peggiore possibile, senza cuore.

Sotto una pioggia torrenziale, la formazione nerazzurra disputa un primo tempo sufficiente nel quale avrebbe anche potuto passare in vantaggio e soprattutto senza mai rischiare di subire la formazione avversaria.

Nella ripresa l’inversione di rotta, con i salernitani a comandare letteralmente la partita, ridicolizzando a tratti i nostri assolutamente incapaci di reagire alle scorribande di Candreva e compagni. Proprio l’ex interista, entrato a gara iniziata, ha realizzato la splendida rete nel recupero che ha dato la vittoria ai suoi.

Un crollo, quello della Dea, che ha dell’incredibile, con gli uomini di Gasperini letteralmente surclassati in tutto. Lo ammette nel dopo partita anche l’allenatore atalantino, che si prende la responsabilità di questa assurda sconfitta che azzera praticamente qualsiasi velleità di qualificazione Champions.

Quello che lascia perplessi è stato il calo fisico dei nostri, in un torneo senza impegni settimanali che avrebbero dovuto favorire la corsa verso l’Europa. Al contrario gli amaranto sembravano tarantolati, correndo il doppio dei nerazzurri, arrivando sempre primi sulle palle e con quella voglia che caratterizza chi ha fame di punti.

Onestamente, da tifoso, mi sento tradito da questo inspiegabile comportamento. Si può perdere, ci mancherebbe, ma non in questo modo, non senza lottare, non senza provarle tutte. Se poi sostituisci Zapata, forse l’unico che ha cercato di fare qualcosa, con un Muriel da museo delle cere, beh allora significa che di questo match non si è capito proprio nulla.

E la sconfitta del Milan a La Spezia maturata solo due ore dopo rende lo svarione nerazzurro ancora più amaro.

Della trasferta campana salvo solo il panterone per la sua tenacia, tutti gli altri insufficienti e irritanti.

Che altro dire? Bisogna ora battere l’Hellas e sperare in qualche passo falso di qualcun altro, anche se non sarà facile. Ma il popolo nerazzurro merita quanto meno che la squadra ci provi, con quell’entusiasmo che è mancato in Campania.

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