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Humanitas a Bergamo

Medicina

Cardiologia interventistica, Humanitas Gavazzeni fa scuola nel mondo

Mercoledì 4 maggio ha partecipato all’Advanced Stroke and Peripheral Intervention Course (ASPIC), congresso internazionale multi-disciplinare dedicato al trattamento delle malattie cardiache e vascolari periferiche con tecniche interventistiche avanzate.

Humanitas Gavazzeni, nella giornata di mercoledì 4 maggio, ha partecipato all’Advanced Stroke and Peripheral Intervention Course (ASPIC)congresso internazionale multi-disciplinare dedicato al trattamento delle malattie cardiache e vascolari periferiche con tecniche interventistiche avanzate.

Dall’Unità Operativa di Cardioangiologia Interventistica di Humanitas Gavazzeni, diretta dal dottor Elvis Brscic, sono stati trasmessi due interventi live in diretta di particolare interesse per la comunità scientifica: un impianto di stent carotideo per la prevenzione dell’ictus cerebrale e il trattamento di un paziente con patologia complessa dell’aorta e delle arterie iliache.

La tecnologia avanzata su cui si è focalizzata l’attenzione è stato l’uso della litotrissia endovascolare, trattamento innovativo particolarmente efficace nella patologia coronarica e vascolare periferica caratterizzata dalla presenza di calcificazioni nella parete dei vasi.

Humanitas Gavazzeni è stato l’unico ospedale italiano a partecipare al congresso scientifico dedicato alle ultime tecniche interventistiche per il trattamento delle patologie vascolari periferiche, mostrando agli specialisti connessi da tutto il mondo lo svolgimento dei due interventi in diretta: a realizzare le operazioni sono stati il professor Alberto Cremonesi, responsabile del Dipartimento Cardiovascolare di Humanitas Gavazzeni, e il dottor Eligio Miccichè, cardiologo interventista del team di Emodinamica coordinato dal dottor Elvis Brscic, responsabile della Cardiologia di Humanitas Gavazzeni.

“Da molti anni la storia della cardiologia interventistica è incentrata non solo sul trattamento delle malattie cardiache, ma anche sulla reale possibilità di dare risposte terapeutiche efficaci a pazienti affetti da patologie vascolari periferiche con tecniche percutanee – commenta Alberto Cremonesi – E’ una visione multi-disciplinare che vede i cardiologi interventisti affiancati ai chirurghi vascolari, ai radiologi ed ai neuro-radiologi, con l’obiettivo di offrire al paziente l’intervento più efficace e a minor rischio. Partecipare a ASPIC e a questo tipo di congressi è per noi occasione di portare le alte competenze della nostra Unità di Cardio-angiologia Interventistica a disposizione della formazione di gruppi multidisciplinari provenienti da tutto il mondo”.

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