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Coffee digital

Come il digitale influenzerà le nostre vite nei prossimi anni? Ce lo spiega un esperto: Giorgio Ghisalberti

Imprenditore digitale, è titolare dell'agenzia di marketing Oto Agency, tra le principali agenzie di comunicazione e marketing di Bergamo

Lui si chiama Giorgio Ghisalberti e nella vita fa l’imprenditore digitale. “Sono titolare di un’agenzia di marketing che si chiama Oto Agency, una delle principali agenzie di comunicazione e marketing di Bergamo”. Nato come ingegnere informatico, si è convertito al marketing una decina di anni fa. “Il lavoro che svolgo è molto legato all’analisi dei dati, ai numeri e ai risultati – spiega – e questo è un po’ quello che ci distingue dalle altre agenzie. Ci occupiamo di marketing digitale e performance marketing, oltre ad avere anche un reparto molto forte sulla parte di branding. Inoltre, investo tempo e risorse per migliorare me stesso e tutti i membri dell’agenzia, ad oggi composta da 23 persone e che, lasciatemelo dire, sta crescendo molto bene”. Ogni persona in azienda ha un proprio piano di formazione. “Perché ognuno deve migliorare sé stesso, perché l’agenzia crescerà se tutti cresceranno all’interno, questa è la nostra filosofia”. Ghisalberti si occupa anche di TEDx Bergamo, associazione di volontariato culturale che segue da sei anni come volontario e da tre anni anche come licenziatario.

La prima domanda che gli facciamo è sui giovani e la scuola. Oggi il mondo della tecnologia corre alla velocità della luce, così come le tecnologie di comunicazione digitale. Al tempo stesso, però, le istituzioni scolastiche, ad esempio le università, fanno fatica a stare al passo con questa velocità e di conseguenza i giovani si affacciano ad un mondo del lavoro completamente sconosciuto. Cosa pensi che manchi oggi alle istituzioni scolastiche e come pensi potrebbero migliorare in futuro per sopperire a queste mancanze?

Prima di rispondere faccio una premessa. Credo molto nella formazione e nell’educazione, tant’è che sono stato docente all’università e sono tutt’ora docente in diversi istituti superiori. Credo che più le persone giovani imparano la comunicazione del marketing, più è probabile che le aziende in futuro sappiano migliorare questo ambito grazie al loro contributo. Ci tengo a sottolineare però che il gap è enorme, veramente enorme, tra la formazione scolastica legata al mondo del marketing e della comunicazione rispetto a quello che serve oggi alle aziende. Io stesso sto cercando da mesi professionisti preparati nel mondo del marketing e della comunicazione, ma quelli che escono da istituti scolastici a diversi livelli, università compresa, non sono preparati al mondo lavoro. Che siano grafici, specialisti di marketing, strategist o altro, è proprio un gap enorme sulla competenza tecnica ed è proprio per questo che noi, per colmare questo gap, alle persone giovani che arrivano facciamo una formazione specializzata utilizzando anche dei corsi privati online molto specializzati su quello che davvero è il marketing digitale.

La seconda domanda riguarda le imprese e l’aspetto pubblicitario. Oggi rispetto a 10 anni fa le aziende hanno spostato la maggior parte del proprio budget pubblicitario sul marketing digitale. Questo ha portato ad un’alta concorrenza tra le aziende per ottenere una visibilità maggiore. Secondo te quali sono i valori chiave su cui un’azienda dovrebbe puntare per differenziarsi dalla concorrenza nei prossimi anni?

Ho notato anch’io che negli ultimi anni le aziende hanno investito molto più budget nel marketing digitale e di fatto, oggi, c’è molta più concorrenza. Se anni fa i primi che facevano marketing digitale, ad esempi tramite Google o Facebook, riuscivano ad ottenere un certo tipo di risultati, oggi fanno più fatica perché c’è più concorrenza. E come sempre diventa più complesso distinguersi dagli altri. Inoltre, credo che non esista nessuna formula magica perché ogni mercato è diverso, ogni prodotto è diverso e ogni buyer personas è diversa. Anche dalle campagne che facciamo, notiamo che la concorrenza è aumentata e personalmente credo che riusciranno a spuntarla nell’advertising online quelle aziende che torneranno a lavorare sul backend, partendo cioè dallo studio del proprio brand, cercando di capire quali sono i valori che lo distinguono dagli altri arrivando a trovare così un proprio posizionamento nel mercato. Ad esempio negli anni 70’ e 80’ si lavorava tanto sul brand, poi con l’arrivo del digitale abbiamo trovato la via breve per arrivare ai risultati puntando solo sul prodotto. Ma ad oggi i prodotti sono tutti uguali e i prezzi sono sempre più gli stessi, quindi per ottenere dei buoni risultati è necessario tornare a lavorare sul proprio brand come si faceva prima.

Sempre restando in tema lavoro, parliamo ora dell’arrivo di Chat GPT. La categoria dei copywriters teme che il loro lavoro verrà sostituito da un’intelligenza artificiale. Pensi che possa davvero costituire una minaccia per certe categorie di lavoratori, o in qualche modo si tratterà di uno strumento a disposizione dell’uomo e non in grado di sostituirlo?

È la prima volta in dieci anni da quando mi occupo e studio il marketing digitale che vedo una tecnologia che sarà davvero “disruptive”, cioè che cambierà davvero le vite di chi fa il mio lavoro e anche le vite di tutti noi: l’intelligenza artificiale. Sulla bocca di tutti c’è Chat GPT, ma in realtà è una tra le circa 700 applicazioni di intelligenza artificiale che sono uscite negli ultimi quattro mesi. È la prima volta che sono stupito da quanto la tecnologia è davvero rivoluzionaria, ad esempio nel mio ambito Chat GPT ha sicuramente cambiato il modo di lavorare dei copywriters ed è giusto che alcuni professionisti si spaventino di fronte a una tecnologia così. Infatti, se sei un copywriter che non riesce ad avere un elevato livello di qualità, o a dare un valore aggiunto al proprio cliente, ma cerchi solo di riscrivere più o meno così come già è il testo, sicuramente Chat GPT ti sostituisce già oggi. Invece, per ottenere certi livelli di risultato finale, ad oggi non basta Chat GPT. O comunque, per usarlo al meglio, devi essere un copywriter che sa fare le giuste domande allo strumento, perché se sai dare i giusti input a Chat GPT il risultato finale è sicuramente un ottimo strumento di supporto. Quindi, credo che in futuro ogni copywriter userà CBT per migliorare i propri contenuti, o per crearne di più in meno tempo. Non credo che la tecnologia sostituirà l’uomo, ma lo cambierà. Serviranno persone con una competenza diversa, capaci di utilizzare strumenti nuovi. Cosa già successa un sacco di anni fa, in realtà.

Esiste anche un’altra novità in ambito digitale: quella del “Metaverso”. Il mondo virtuale sembra essere diventato a tutti gli effetti alla portata di tutti. Come pensi che questa novità influenzerà le nostre vite, sia nel privato che a livello lavorativo?

Io non credo nel Metaverso. Questo è il riassunto di quello che penso. Sono un appassionato di tecnologia e di innovazione e studio tutto quello che esiste nel mio settore. Se l’intelligenza artificiale è una tipologia “disrupted” che ci cambierà le vite, il Metaverso non lo è. Senza dubbio è interessante e affascinante e per qualche azienda potrebbe essere un modo alternativo per farsi pubblicità o per fare comunicazione. Ha quindi senso che alcune aziende big lo valutino come opportunità. Ma io non ci credo molto, non ci sto investendo in ricerca e sviluppo. L’ho fatto all’inizio, poi ho mollato perché non credo che cambierà le nostre vite, quindi non lo sto neanche più approfondendo. In particolare, credo che le persone preferiscono stare con le persone, senza la necessità di dovere andare in un ambiente virtuale per ottenere quello che potrebbero ottenere dal vivo. Credo che le aziende italiane dovrebbero investire tantissimo nel marketing, nella comunicazione, ma attraverso gli strumenti che già oggi esistono, sia offline che digitali.

Per concludere, parleremo ora di una delle tematiche più attuali e sentite: la questione legata alla privacy e protezione dei propri dati personali. Per esempio, negli ultimi periodi abbiamo assistito alla polemica attorno a “Tik Tok”, fino al divieto del suo utilizzo ad alcuni politici europei. Eiste davvero un problema legato a questo argomento e quali misure i vari governi dovrebbero adottare in merito?

Per quanto riguarda la privacy ho un’idea molto chiara in merito: il mondo legale e legislativo è indietro una pagina rispetto a quello tecnologico. Ad oggi, le leggi che si inseriscono all’interno della tecnologia del marketing digitale non riescono bene a risolvere questa questione perché alcune regole imposte proprio dalla privacy rischiano o di bloccare l’attività pubblicitaria in sé, o di essere dei palliativi che non risolvono alcun problema. È successo negli ultimi anni con i Cookie sui siti web o con Chat GTP, dove noi siamo stati l’unica nazione in Europa ad averla bloccata per la questione della privacy. In realtà, pochi conoscono davvero come funziona la gestione dei dati digitali. Siamo coinvolti nel digitale tutti i giorni: utilizzando le app che abbiamo sul nostro cellulare condividiamo i nostri dati a un sacco di aziende senza nemmeno saperlo, ma siccome queste app ci servono ce lo facciamo andare bene. Vi dico di più: se avete il cellulare collegato a Google e andate in giro per il mondo, Google sta tracciando i vostri dati, a meno che voi nella privacy del vostro profilo non lo cancellate, cosa che non fa nessuno. Secondo me, il problema della privacy dovrebbe essere affrontato a livello mondiale perché ormai siamo tutti interconnessi. Inoltre, non ha senso che su Instagram condividiamo tutto quello che vogliamo per piacere o per divertimento, e al tempo stesso accedendo ad un sito esigiamo che la nostra privacy sia rispettata alla perfezione. Quindi, risolvere al 100% la questione della privacy non è secondo me fattibile. A meno che non venga fatto da istituzioni e leader mondiali, ma se non vanno d’accordo per altri motivi, dubito che lo siano su questa questione.

*Gabriele Gotti e Nicola Baggi sono i creatori di YouAds, un’agenzia di comunicazione digitale con sede a Bergamo. Il loro obiettivo è quello di aiutare le imprese a sfruttare appieno le opportunità offerte dal mondo digitale.

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