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Arte

Bestiari

“Se non esistessero gli animali l’uomo sarebbe ancora più incomprensibile a sé stesso”

Debutta la rubrica dedicata ai "Bestiari" di Giovanni Fornoni, liberamente associati a fatti di cronaca e attualità. Qui trovate il primo Bestiario - dedicato all'Orso - con un testo di approfondimento e un'opera visiva

Analizzando l’exursus storico dell’orso, emerge quanto l’animale ha avuto e continua ad avere un karma potente e magico. Lo si deduce dalle parole di Michel Pastoureau, antropologo e saggista francese, il quale nel suo libro L’orso – Storia di un re decaduto descrive l’animale partendo da molto lontano, addirittura dal Paleolitico, per poi attraversare in lunghi piani sequenza, tutto l’alto Medioevo e oltre.

Secondo la documentazione storica e scientifica dello scrittore, l’essere umano ha venerato l’orso come un Dio, tanto da idolatrarlo in rituali frenetici, sfrontati e sciamanici. I guerrieri, durante i combattimenti, ne imitavano le prodezze per caricarsi della forza insita dell’animale, bevendone il suo sangue; mentre altri amavano travestirsi da orsi, vestendone le pelli per identificarsi con l’animale, considerandolo un antenato fratello super-umano, ma anche per manifestare senza censure un certo desiderio sessuale, attirando così giovani donne in gesta erotiche consensuali.

A questi episodi si susseguirono narrazioni leggendarie con storie di sodalizi e unioni tra orsi e giovani fanciulle.
Non era però solo l’uomo a imitare l’orso, ma era – ed è – anche l’animale ad avere atteggiamenti umani. Pensiamo alla sua capacità nel mantenersi in posizione eretta, al suo stare seduto o sdraiato richiamando pose umane, fino alle sue modalità nell’accoppiamento. Gli orsi non si accoppiano come gli altri quadrupedi ma si guardano tenendosi abbracciati, concedendosi carezze e affettuosità riconducibili per l’appunto a quelle umane. Tuttavia, ampi capitoli del libro evidenziano quanto queste connessioni uomo-orso, i rituali pagani e le feste a go go, vennero via via considerate peccaminose, sia dalle cariche ecclesiastiche – sia da Sant’Agostino, il quale a un certo punto, si espresse con una sentenza definitiva: Ursus est diabolus.

Iniziò così, una vera e propria caccia all’orso, uno sterminio, non solo fisico ma anche simbolico nella sua divinità. Strappato dal suo trono, eliminato da molti artisti nelle raffigurazioni pittoriche, estromesso nell’iconografia araldica da molti sovrani, l’orso venne ampiamente sostituito, simbolicamente, da un altro animale: il leone. Verso la fine del Medioevo lo troviamo in spettacoli circensi, incatenato e corredato di museruola, come un fenomeno da baraccone per poi scomparire lentamente agli occhi umani. Divenne sostanzialmente un animale immaginario, abitante del mondo onirico, letterario, proverbiale e fiabesco.

Lo ritroviamo, nelle ultime pagine del libro, ad inizio 900 sotto forma di giocattolo in peluche, contemplato dal mondo infantile e infine in serie cartoon dai grandi successi.

Oggi l’orso riemerge tra le pagine di cronaca e noi, nonostante la nostra evoluzione, regrediamo vendicativi, ai tempi in cui l’animale veniva braccato, incatenato e ucciso. Nella relazione uomo-orso, potremmo avere – invece – gli strumenti per evitare spiacevoli e dolorosi episodi, ma qualcosa sembra non funzionare. Educhiamoci alla natura, alle sue regole e alle sue leggi. Nel tempo abbiamo tolto, simbolicamente, la corona da re all’orso, ma non possiamo rimuovere ciò che è insito in lui – a maggior ragione nel suo habitat. Vita o morte, male o bene, torto o ragione, continuano in un’alternanza controversa ma un transito che potrebbe renderci maggiormente consapevoli è il passaggio dall’ignoranza alla conoscenza.

Generico maggio 2023

Bibliografia
– Citazione in apertura, Georges Louis Buffon, matematico e naturalista 1707-1788
– L’Orso. Storia di un re decaduto. Michel Pastoureau, Ed. Einaudi 2008
– Sermone su Isaia, Sant’Agostino

L’artista
Giovanni Fornoni ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano. All’attività di artista affianca quella di docente. Con i suoi Bestiari sovrappone o accosta la condizione umana a quella animale, indagando simbolicamente fatti di cronaca contemporanea, mettendo in rilievo verità ataviche, antropologiche, sociali e culturali.

Immagine dell’opera: Ursus est ursus – collage fotografico, frottage su tronco d’abete, colore ad olio e vernice spray – 50×70 cm. 2023

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