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Carlo iii è re

Camilla è regina d’Inghilterra, la rivincita reale di tutte le amanti

Oggi, a quasi 26 anni di distanza da quel terribile giorno che ha consegnato Diana alla Storia e Carlo e Camilla al pubblico ludibrio, assistiamo al coronamento (mai parola fu più appropriata!) di una relazione amorosa lunghissima e per certi versi incredibile. Pensiamoci bene: quante umiliazioni avrà dovuto sopportare Camilla?

È il 31 agosto del 1997, alla televisione scorrono senza sosta le immagini dell’auto accartocciata nella galleria del Pont de l’Alma, a Parigi. I notiziari di tutto il mondo diffondono la notizia della tragica morte di Lady Diana, già moglie di Carlo – Principe del Galles e futuro re d’Inghilterra – e tutto il mondo rimane con il fiato sospeso e con le lacrime agli occhi ad assistere al drammatico finale della favola della Principessa Triste. Fuori dai giardini di Kensington, a Londra, la gente inizia a portare centinaia, anzi, tonnellate di fiori per testimoniare il proprio dolore e, nello stesso tempo, l’affetto per la principessa scomparsa.

Ora…. se qualcuno, in quel lontano 31 agosto di quasi 26 anni fa, ci avesse detto che Carlo d’Inghilterra avrebbe dapprima portato all’altare e poi anche al trono in veste di regina (non regina consorte, ma proprio Regina con la R maiuscola) un’altra donna, diciamocelo: non ci avremmo creduto. Anzi, a dire la verità, la sola ipotesi avrebbe destato odio e indignazione!

Eravamo tutti sconvolti e commossi per Lady D, ricordandola timidissima nel giorno del suo matrimonio e poi elegantissima nei suoi vestiti griffati e poi umanissima nelle sue numerose apparizioni a fianco dei più deboli e bisognosi. “Mi piacerebbe essere regina nei cuori delle persone – disse in una delle tante interviste – ma non mi vedo come regina di questa nazione.” Aveva dato una definizione di sé perfetta e profetica.

Ora proviamo a lavorare d’immaginazione e mettiamoci per un momento nei panni di Carlo e di Camilla Parker Bowles. Si dice che i due si fossero innamorati già nel lontano 1970, quando si incontrarono ad una partita di polo: colpo di fulmine, dicono le cronache. La famiglia reale, però, osteggiò da subito questa relazione e fece di tutto per tenere i due lontani. Naturalmente nemmeno i Reali d’Inghilterra sfuggono alle Legge per cui ad ogni azione segue una reazione uguale e contraria, e così i due non si persero di vista. Nel 1989 erano senz’altro già amanti da un po’, come rivelerà il Mirror pubblicando nel ’93 una conversazione privata tra i due che farà scalpore.

Ma torniamo a noi… si diceva: che cosa sarà passato nella mente di Carlo, ma soprattutto di Camilla in quel fatidico 31 agosto?

Quando viene annunciato il decesso della Principessa di Galles, il Sacro Tribunale Mediatico ne certifica la beatificazione istantaneamente e sommariamente, assegnandole il ruolo di vittima e paladina del popolo. Di conseguenza a Charles Philip Arthur George, legittimo erede al trono, non resta che il ruolo di principe vedovo e traditore e a Camilla Rosemary Shand quello della rovinafamiglie più odiata del Commonwealth (con l’aggravante di non avere, a livello estetico, nemmeno un briciolo del fascino della scomparsa principessa).

Quel giorno iniziò per Camilla un periodo terribile: “Non potevo andare da nessuna parte – dichiarò in un’intervista – era terribile. Non lo augurerei al mio peggior nemico”. Per molti anni la compagna di Carlo risulta un ospite indesiderato, una macchia nel protocollo, una stortura istituzionale. Eppure non molla, rimane al fianco del suo amato Carlo, dicono i romantici. Oppure attaccata alla corona regale, sostengono le malelingue.

Ad ogni buon conto oggi, a quasi 26 anni di distanza da quel terribile giorno che ha consegnato Diana alla Storia e Carlo e Camilla al pubblico ludibrio, assistiamo al coronamento (mai parola fu più appropriata!) di una relazione amorosa lunghissima e per certi versi incredibile. Pensiamoci bene: quante umiliazioni avrà dovuto sopportare Camilla? Quanti rospi avrà dovuto ingoiare pur di rimanere a fianco del suo amato Carlo? Quanti weekend di telefonate e sospiri, con la voglia e nel contempo l’impossibilità di vedersi? Quante festività o ricorrenze avrà trascorso davanti alla TV a guardare il “suo” amato Principe, magari in alta uniforme, accanto alla principessa amata da tutti?

E poi, una volta morta la sua inarrivabile rivale, Camilla ha dovuto sopportare la comprensibile freddezza dei principi Harry e William, l’ostilità della Regina Elisabetta, lo sdegno dei sudditi… Con dignità e compostezza ha tollerato e taciuto, ha saputo aspettare. Se Lady Diana è diventata l’icona moderna della Principessa Bella e Infelice è giusto che Camilla possa aspirare a diventare il simbolo della Regina Innamorata e Tenace, il faro per tutti quegli amanti che aspettano insistentemente e, a volte, insensatamente il volgere degli eventi a proprio favore.

Se ci riflettiamo bene, al di là della soggettiva e legittima simpatia o antipatia per i due nuovi Sovrani d’Inghilterra, la cerimonia di oggi sabato 6 maggio suggella un’avvincente e tormentatissima storia d’amore. Quasi una tragedia d’altri tempi.

In occasione della solenne cerimonia odierna ci sembra doveroso citare il più celebre poeta inglese in Romeo e Giulietta quando dice: “Ama, ama follemente, ama più che puoi e se ti dicono che è peccato ama il tuo peccato e sarai innocente”.

God save the King, but also the Queen!

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