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Appunti & virgole

Atalanta, filotto con qualche brivido: ma la Champions è solo a due punti

Terza vittoria consecutiva, agganciate Milan e Roma al quinto posto. Hojlund, operazione recupero per la sfida contro la Juventus

Se c’è una partita in cui i marcatori mettono veramente la loro firma sul risultato, questa è Atalanta-Spezia: i bomber De Roon prima, Zappacosta poi sono sicuramente anche i migliori in campo. Il terzo, Muriel, era stato fino a ieri il grande assente tra i marcatori, un solo gol finora a Udine. Tanto che a Bergamo non segnava praticamente da un anno, 27 aprile 2022 nell’incredibile 4-4 col Torino, due gol su rigore di Lucho e anche allora De Roon, oltre a Pasalic.

Non è un’Atalanta solo molto concreta, perché nella prima parte del secondo tempo si vede anche la squadra spumeggiante che tante volte ha entusiasmato.

Poi ci sono i brividi, ma tutto è bene quel che finisce…con i tre punti, ancora. Che pesano tantissimo, anche per quel che avrebbe potuto comportare una frenata, sul morale della squadra.

Invece il mini filotto di tre vittorie consecutive consente ai nerazzurri di fare un bel passo avanti, a due punti dalla Champions, di agganciare il Milan, la Roma. Soprattutto i rossoneri non centrano la vittoria contro una pericolante, come è anche lo Spezia, tanto per capire che non c’è nulla di scontato. Mentre la Roma deve rallentare col Monza.

Ci sono tante lezioni che si possono leggere in questo ultimo successo nerazzurro. Tante volte la vittoria è stata definita quella di Lookman, o di Hojlund, o come a Torino di Zapata. O in qualche altro caso di Koopmeiners, per non parlare di Gasperini che anche quest’anno sta guidando i suoi ragazzi in piena zona Europa, di nuovo a soli due punti dalla Champions.

Però con lo Spezia è più che mai una vittoria di squadra. Come ai bei tempi, la Dea subisce gol nei primi venti minuti e poi parte a caccia della rimonta. Che spesso e volentieri è riuscita, ma stavolta non mancava qualche difficoltà, compreso il forfait all’ultimo momento di Hojlund, che si aggiungeva a quello già previsto di Lookman. Vuol dire togliere all’allenatore l’arma del ricambio, quella possibilità di ribaltare le partite nel secondo tempo a cui l’Atalanta del Gasp ci ha abituato, quando aveva qualche giocatore in più.

La forza dei nerazzurri è stata di pareggiare nel primo tempo e poi tutti all’arrembaggio nel secondo, la forza di fare due gol in soli sette minuti che hanno steso lo Spezia. E tutta la squadra a rimboccarsi le maniche per difendere il vantaggio: non è una primadonna Zapata che va a spazzare nella propria area, ma uno che si sacrifica per aiutare i compagni, come i vari De Roon, Zappacosta, Toloi fanno normalmente senza comparire nei titoli di copertina.

Del resto Gasp l’ha detto e ridetto: l’Atalanta ha bisogno di tutti se vuole riuscire a competere fino in fondo con le prime, ieri di Sportiello e oggi di nuovo di Musso, oggi di Palomino che fa rifiatare Scalvini e dopo venti minuti tocca a Demiral. E per fortuna che si chiude la partita senza ammonizioni: non sarà un record, ma con Zappacosta e Maehle già diffidati, chi avrebbe poi giocato contro la Juve? L’unico che viene un po’ risparmiato è Ederson, che gioca solo dal 22′ del secondo tempo e servirà anche lui contro la Vecchia Signora.

Tornando ai brividi, nel momento migliore la Dea avrebbe potuto portarsi anche sul 4 o 5 a uno e chiudere la partita. Zapata non si è ripetuto dopo Torino, ma ha fatto la sua parte e magari si è tenuto un gol per la Juve, che in passato ha già punito. Poi l’impossibilità di calare altri jolly nella ripresa ha un po’ condizionato il finale: senza Lookman, senza Hojlund, è rimasto Boga che ha avuto qualche spunto buono e un po’ ha tenuto palla. Non moltissimo. Sarebbe perciò fondamentale poter contare almeno su Hojlund, per affrontare la Juve con qualche ricambio adeguato al potenziale degli avversari. Già ci sono De Roon, Toloi, Koop e qualche altro che fanno gli stacanovisti, sempre 90 minuti, più i due esterni Zappacosta e Maehle. Nel calcio dei cinque cambi non si può più fare a meno di qualche sostituto all’altezza.

Ma l’Atalanta  ha saputo battere anche l’emergenza e non si tirerà indietro, proprio adesso.

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