Bergamo. Una festa che fa scaturire polemiche ancora prima di essere celebrata. Salvo sorprese, in settimana il Napoli potrà cucirsi sul petto uno Scudetto che aspetta da 33 lunghi anni: un’eventuale sconfitta o pareggio della Lazio contro il Sassuolo può dare il titolo ai partenopei già mercoledì (3 maggio) sera. In caso di vittoria biancoceleste, invece, per gli uomini di Luciano Spalletti sarà sufficiente un pareggio sul campo dell’Udinese il giorno dopo.
Il successo in realtà poteva già arrivare domenica 30 aprile, in caso di vittoria al Maradona contro la Salernitana. L’1-1 finale ha però costretto ad attendere ancora almeno una giornata per ottenere la certezza aritmetica, rimandando, seppur di poco, le celebrazioni. Delle quali però si discute animatamente già da tempo.
Nei giorni precedenti circolava in rete un volantino, senza alcun tipo di firma, scritto presumibilmente nelle note del telefono, in cui si diceva che a Bergamo “non possono essere tollerati festeggiamenti per la squadra partenopea”.
Nessun gruppo organizzato della tifoseria lo avrebbe rivendicato e la sua provenienza rimane dunque più che incerta. Sta di fatto che le minacce contenute nel testo – “ristoratori, baristi e pizzaioli per festeggiamenti e pagliacciate varie riceveranno ‘adeguate risporte’ alle loro attività anche a distanza di tempo” – hanno aperto il dibattito sui social, diventato anche politico.
Sulla vicenda si è espresso anche il sindaco Giorgio Gori: “Oggi o tra qualche giorno, il Napoli vincerà meritatamente lo scudetto, e i suoi tifosi avranno tutto il diritto di festeggiare: a Napoli e in ogni altra città d’Italia” ha affermato, “i sostenitori delle altre squadre, se sportivi, non possono che applaudire”.
Non è tardata ad arrivare la replica di Daniele Belotti, noto tifoso nerazzurro: “Gori, il milanista falso atalantino, ci chiede di applaudire il Napoli per lo Scudetto? E dopo? Vuole imporre anche le bandiere azzurre ai balconi? Caro Gori, vieni una volta in trasferta al San Paolo così potrai vedere quanti applausi rivolgono i napoletani agli atalantini…”.
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