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Alla fiera dei librai

“Non siamo mai stati sulla Terra”: Rocco Tanica e il libro scritto a “due cervelli” con l’intelligenza artificiale

Il tastierista degli Elio e le Storie Tese, da diversi anni diventato scrittore, spiega i ruoli: "L’intelligenza artificiale, pur essendo intelligente, non è cosciente di sé! Non sa in quale direzione andare se non riceve un input. Essa ragiona in termini probabilistici e sulla base di parole chiave, può incepparsi"

Leopardi scrisse un “Dialogo tra un venditore di almanacchi e un passeggere”, Gaber quello “tra un impiegato e un non so”. Rocco Tanica ha scritto invece un dialogo tra se stesso e l’intelligenza artificiale.

“Possiamo dire che è un libro scritto a quattro mani?” chiede l’intervistatore. “Preferisco dire che è stato scritto a due cervelli”.

Inizia più o meno così la presentazione del libro edito da Il Saggiatore “Non siamo mai stati sulla Terra” animata dal musicista monegasco, compositore e ormai da diversi anni anche scrittore Rocco Tanica e dall’avvocato bergamasco, musicista e da qualche tempo anche critico musicale Enrico Iorio.

“Non ho mai intervistato nessuno, al massimo ho interrogato” afferma Enrico. “Grazie per aver scelto di venire qui anziché guardare Tempesta d’amore su Rete4” asserisce Rocco. Specificando poi: “Io comunque l’ho registrato!”. (Risate tra il pubblico).

La serata si mette da subito sui binari giusti: Rocco Tanica non fa la parte dell’intellettuale saccente, nonostante abbia affrontato per primo una sfida letteraria assai intelligente e attuale, e allo stesso tempo non dice mai banalità, nemmeno quando scherza. Solo fa un po’ sorridere, a me come a molti della mia generazione, vedere il co-interprete di brani come ‘Cara ti amo’ parlare, in occasione della 64ª Fiera dei Librai, al Centro Culturale San Bartolomeo e sotto un grande crocifisso ligneo…

Come nasce l’idea di questo libro?

“Durante il lockdown – spiega Sergio Conforti, al secolo Rocco Tanica – mi sono cimentato con ChatGPT un modello di linguaggio (ad oggi bloccato in Italia dal Garante della Privacy ndr.) addestrato tramite l’analisi di milioni di testi e informazioni presenti su internet, in grado di fornire risposte adeguate in base agli input che gli vengono forniti. Andando sul sito www.shortlyAI.com (cosa che l’autore ha fatto in sala davanti ai nostri occhi) appare la scritta: ‘Rendi il blocco dello scrittore un ricordo del passato!'”.

Il musicista e scrittore ha messo un titolo a caso “AVVICENDAMENTI”, due righe di introduzione e, come per magia, dopo pochi secondi l’assistente virtuale ha restituito, sulla base delle migliaia di testi inseriti e delle parole chiave contenute nel testo iniziale, uno scritto coerente con quello proposto dall’umano di turno…

“Forse – spiega l’autore – già molte cose che leggiamo oggi sono generate anche con l’intelligenza artificiale; io ho sentito l’urgenza e il desiderio di farlo per primo in maniera esplicita, generando un libro in cui l’uso della Macchina è parte integrante e dichiarata. Addirittura nel testo il carattere tipografico associato alle mie parole è diverso da quello associato all’Intelligenza Artificiale”.

Qualcuno a questo punto potrebbe obiettare che chiunque può scrivere un libro in questo modo, ma Rocco precisa: “L’intelligenza artificiale, pur essendo intelligente, non è cosciente di sé! Non sa in quale direzione andare se non riceve un input. Essa ragiona in termini probabilistici e sulla base di parole chiave, può incepparsi. Può non capire un input e non restituire nulla oppure qualcosa di totalmente fuori luogo”.

Il libro si sviluppa in macrocapitoli e durante la serata l’autore, in tandem con l’intervistatore nella parte della “Macchina”, ce ne offre alcuni saggi; come l’esilarante dissertazione sulle MALEDIZIONI DEI FARAONI oppure l’esperimento sugli splendidi haiku medievali giapponesi su cui si era già cimentato Ungaretti.

Così l’autore passa in rassegna i suoi (a detta sua) pochi ma ben scelti riferimenti letterari e musicali come Italo Calvino (“che preferisco a Pavese solo perché non ho mai letto nulla di Pavese”), lo scrittore surrealista russo Daniil Charms (passione condivisa con Elio delle Storie Tese), l’autore e comico Marco Milani, i Monty Python, il compositore tedesco Händel (“che preferisco a Brahms solo perché per pigrizia non l’ho mai ascoltato e allora mi sono raccontato che è più noioso di Händel, ma in realtà non lo conosco), The Who, i Beatles.

Nell’ultima parte della serata, nonostante l’ottima arte affabulatoria di Sergio Conforti, Enrico Iorio fortunatamente non dimentica di chiedere a Rocco delle sue esperienze musicali con gli Elio e le Storie Tese, con James Taylor e con Fabrizio De André e della sua nuova vita lontano dai palcoscenici.

“A un certo punto ho capito che la musica era stata il mio primo amore ma non era l’unico. La vita itinerante delle tournée ha cominciato a diventare insopportabile per me e poi la morte di Feyez (grande amico e storico polistrumentista degli Elii, ndr) ha creato un vuoto incolmabile”.

Tanica non fa mistero nemmeno della depressione che lo ha colpito dieci anni fa dopo lo stop con i concerti, anzi a suo modo ci scherza sopra: “Sono diventato sia claustrofobico che agorafobico. Ho passato sei mesi a letto e al buio e ne sono uscito solo grazie a dei buoni medici, agli amici, alla famiglia ed ai farmaci. Lo so sto diventando logorroico… è una cosa che ho preso da mio padre. La logorrea, non i farmaci!”.

A fin serata, tornato a casa, non ho resistito alla tentazione di aprile il sito www.shortlyAI.com per vedere se, grazie ad alcuni input, avrei potuto evitare di scrivere questo articolo di mio pugno. Questo il risultato.

Parte scritta da me:

TITOLO

Presentazione del libro di Rocco Tanica a Bergamo

“Non siamo mai stati sulla Terra” scritto da Sergio Conforti, storico tastierista degli Elio e le Storie Tese, è un libro scritto a due cervelli, quello di un umano e quello dell’Intelligenza Artificiale (detta AI) che racconta ad esempio…

Parte scritta dall’AI:

… come la Terra sia una sorta di tipo di gioco in 3D che è stato ideato dalla NASA. Un libro non da prendere alla leggera. Un libro che raccontato da Tano (riferito a Rocco Tanica, tastierista degli Elio e le Storie Tese) ci ha portato via il fiato.

Dopo aver letto il risultato mi sono messo a scrivere a due mani sulla tastiera.

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