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Tribunale

“Incinta, mi picchiava se gli dicevo di lavorare”: Bergamo, presunto caso di violenza economica

Un tipo di violenza psicologica, che si somma a quella fisica denunciata da una 49enne marocchina che ha portato a processo l'ex marito

Bergamo. Il pm Laura Cocucci lo ha definito un caso di “violenza economica”, perché l’imputato “non ha soddisfatto le esigenze economiche della famiglia”. Un tipo di violenza psicologica, che si somma a quella fisica denunciata da una 49enne marocchina che ha portato a processo l’ex marito: M.R., 50 anni.

Ogni volta che lo invitava a trovarsi un lavoro, cominciavano i guai. O meglio, i dolori. Schiaffi perlopiù, in volto e alla nuca. “Mi picchiava – racconta la donna – anche quando ero incinta dei nostri figli”, due gemellini nati nel 2009 in un paese della Bassa.

L’anno succesivo l’imputato, che lavorava come gessista, avrebbe subito un infortunio alla spalla dal quale non si sarebbe mai del tutto ripreso. “Gli dicevo di trovarsi un lavoro, anche più leggero, perché in casa servivano soldi per la famiglia”. Ai giudici, la donna ha detto di essere tornata in Marocco con i figli, tra il 2013 e il 2017, lasciando il marito in Italia, stanca dei suoi comportamenti. E descritto le difficoltà finanziarie che hanno portato la famiglia a essere sfrattata dopo una breve riappacificazione della coppia, che nel frattempo si era trasferita nell’hinterland (“diceva di lavorare saltuariamente”, ma secondo la parte offesa non era vero).

Breve, perché è proprio in questo periodo che le cose sarebbero ulteriormente peggiorate. “Sapevo che reagiva con le botte, così aspettavo qualche mese prima di affrontare di nuovo l’argomento del lavoro”, ha aggiunto la donna. Nell’ultimo periodo, però, gli schiaffi sarebbero diventati sempre più frequenti. “Mi picchiava anche davanti ai bambini e mi criticava per la mia epilessia, cosa che non aveva mai fatto prima”. Questa volta, però, è l’uomo a fare i bagagli e abbandonare definitivamente casa, il 10 dicembre 2018. “Fatti aiutare dal Comune, mi diceva”.

Da un anno e mezzo il cinquantenne sarebbe irreperibile anche per il suo avvocato, Flaminio Maffettini, che ne ha chiesto l’assoluzione. Secondo il legale, alcuni episodi sono prescritti perché troppo datati, mentre le violenze più recenti sono da configurare al massimo come percosse, visto che la donna ha dichiarato di non essersi mai dovuta recare in ospedale per le violenze e in aula nemmeno sembrava convinta di voler procedere nei confronti dell’ex marito, dal quale si è separata. Ora vuole il divorzio.

Il pm Laura Cocucci ha chiesto per l’imputato tre anni di condanna, parlando di “episodi violenti reiterati” e, appunto, anche di “violenza economica”. Ha escluso, invece, l’aggravante del fatto commesso davanti ai figli minorenni, che non avrebbero risentito di alcun disagio psichico nonostante le condotte del padre. Sentenza attesa il 10 maggio.

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