• Abbonati
L'analisi

Attentato a Tel Aviv, Terzi di Sant’Agata: “La referente Onu Albanese va sostituita”

Per il senatore e ambasciatore di lungo corso, i fatti accaduti sono inaccettabili. E, intanto, Roberto Nicoli, scampato alla morte, si rifugia tra gli affetti più cari

Bergamo. “Quanto è accaduto in Israele è di una gravità terribile e inaudita, soprattutto perché la situazione è veramente molto delicata e non si è presa una posizione chiara e decisa contro i fatti avvenuti e, per questa ragione, nelle prossime ore, presenterò un’interrogazione in Senato per chiedere di rimuovere la figura di Francesca Albanese, attuale special rapporteur on human rights ONU in quella terra, sostituendola con un’altra figura”.

Non le manda certo a dire Giulio Terzi di Sant’Agata, senatore di Fratelli d’Italia, diplomatico e politico italiano, ministro degli esteri nel governo Monti e ora elemento di pregio della squadra della sua Premier Giorgia Meloni. Del resto il suo cursus è talmente di alto profilo che non solo parla con assoluta cognizione di causa, ma è anche impensabile immaginare che non abbia il coraggio di dire sempre quello che pensa.

E anche in questo caso, quello di Roberto Nicoli, il 38enne bergamasco residente in città ma originario di Gandino, Terzi di Sant’Agata non si nasconde: “Partendo dal presupposto che altro non si può provare, in termini di sentimenti ed amozioni, che l’assoluta pietà e il dolore per quanto accaduto al giovane che ha perso la vita nell’attentato e anche al nostro Roberto che è miracolosamente sopravvissuto, non possiamo non dire che la situazione in Israele è e resta gravissima. Il terrorismo palestinese va assolutamente condannato e senza se e senza ma, con fermezza, senza celarsi dietro false e mendaci narrazioni ideologiche che tendono quasi a giustificare questi gesti atroci. Non vi è dubbio che nel Medio Oriente c’è un problema gravissimo, e da tempo. Per certi versi, si ripresenta la situazione che stiamo vivendo in Ucraina, dove si tende a giustificare le ragioni, o a volerle comprendere, di chi aggredisce e non di chi è vittima”.

La situazione lo preoccupa, e molto: “Del resto trovo del tutto inadeguato e fuori luogo il comportamento, diplomatico s’intende, di Francesca Albanese, colei che dovrebbe essere garante, in Israele, dei diritti umani. Per queste ragioni, in Parlamento, ne chiederò la rimozione”.

Il tutto mentre Roberto Nicoli è rientrato a casa nella mattinata di sabato (15 aprile). Acciaccato, ma vivo. Poco contano la gamba dolorante e i segni dello schianto, se ti sei salvato la pelle. Un miracolo, praticamente, per il giovane scampato alla morte nel folle episodio di poco più di una settimana fa. Ricevute le visite dei parenti più stretti, tra i quali lo zio e il fratello, Nicoli, evidentemente provato non solo dai traumi dell’impatto con il veicolo che gli è scagliato a tutta velocità contro, ma anche e soprattutto da ferite nell’animo che difficilmente riuscirà a cancellare, ha scelto di rifugiarsi nel silenzio delle quattro mura domestiche che, per uno come lui che ha girato il mondo, probabilmente, gli saranno sembrate il posto più bello del mondo.

 

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
leggi anche
roberto nicoli
Di gandino
Ferito nell’attentato di Tel Aviv, Roberto Nicoli è a casa e sta bene
Roberto Nicoli
Di gandino
Ferito nell’attentato di Tel Aviv, Nicoli atteso in Italia nel weekend: “Sta meglio, ma ci vorrà del tempo per metabolizzare”
roberto nicoli
La testimonianza
Attentato di Tel Aviv, il bergamasco Roberto: “Ho visto l’auto sfrecciare verso di me, mi ha preso in pieno”
Roberto Nicoli
Ha 38 anni
Attentato a Tel Aviv, tra i feriti anche il bergamasco Roberto Nicoli
Nicoli
La testimonianza
Attentato di Tel Aviv, il bergamasco Nicoli: “Sto bene, perché sono vivo”
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI