Bergamo. Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Paola Grazioli, insegnante, che interviene sul caso dell’ex docente di arte multata in Città Alta per esercizio abusivo della professione di guida turistica.
Mi sembra, da quanto espresso in BergamoNews, da parte delle guide turistiche sulla multa data alla professoressa Corbetta, che si sposti l’ottica dell’accaduto. La docente nulla ha tolto alla loro preparazione, alla fatica per conseguire il titolo di guida autorizzata.
La signora Corbetta, seppur docente in pensione ma ancora in servizio per l’Università della terza età a Casatenovo, si è comportata come qualsiasi insegnante in gita con i propri studenti. Nella mia lunga carriera di insegnante, nessun vigile infatti mi ha fermato per verificare l’abilitazione di guida turistica e non ho mai avuto multe. Si deve cambiare il punto di vista nell’analisi di questa vicenda, ogni circostanza ha un suo punto di vista.
Il primo errore è di chi ha segnalato il fatto. Avrebbe potuto avvicinarsi al gruppo, presentarsi, capire chi fossero e collaborare, dimostrando spirito di iniziativa, senso di ospitalità, che non considera il lato economico. Questa giornata culturale sarebbe risultata ancor più piacevole.
La conseguenza della segnalazione è il risultato della rigida applicazione della legge da parte del capo dei vigili. Questa vicenda, ampiamente letta anche tramite i social network, di certo non fa onore alla nostra città in quanto della parola cultura si è considerato il solo senso delle arti e delle lettere con tariffe applicate e non quello dei modi di vivere, espressione dei sentimenti e delle esperienze che connotano il percorso umano di ogni persona.
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