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Di gandino

Ferito nell’attentato di Tel Aviv, Nicoli atteso in Italia nel weekend: “Sta meglio, ma ci vorrà del tempo per metabolizzare”

È possibile che salga su un aereo già sabato

Gandino. Dovrebbe rientrare in Italia nel fine settimana Roberto Nicoli, il 38enne originario di Gandino ferito venerdì 7 aprile nell’attentato di Tel Aviv, dove ha perso la vita l’avvocato romano Alessandro Parini.

“Roberto sta meglio, ma esperienze come questa possono segnarti – racconta lo zio Andrea -. Credo gli ci vorrà del tempo per metabolizzare quanto successo”. L’ambasciata, spiegano i familiari, sta ultimando le pratiche per il rientro: “È possibile che salga su un aereo già sabato”.

Nicoli si è definito “un miracolato”. “Stavo passeggiando e all’improvviso ho visto una macchina bianca sfrecciare, veniva proprio verso di me, volutamente. Mi ha preso in pieno”, ha raccontato ai media. Il giorno dopo l’attentato era stato operato al femore, lunedì al naso per una frattura. Ma quando è stato urtato e scagliato a terra dall’auto dell’attentatore, ha riportato ferite anche alla testa, al viso, alla schiena e alla parte superiore di un gluteo.

Professore, vanta una laurea triennale in mediazione linguistica all’Università di Milano, un dottorato di ricerca in germanista a Pavia e una laurea specialistica in traduzione a Bologna. In passato è stato stato docente a contratto all’Università di Bergamo e alla Scienza e Vita San Raffaele di Milano. Da quindici anni lavora come interprete per un’azienda svizzera.

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